
C’è un senso, dietro alla realtà in cui viviamo ogni giorno. Un significato che va al di là di oggetti, parole e azioni. Questa narrazione svela il motivo del vivere: una causa d’agente ed uno scopo. Tale “storia del mondo” – che è sociale, culturale, civica – viene creata attraverso una “immaginazione antropologica”.
Qualche anno fa ho iniziato ad interessarmi di Antropologia.
Avevo bisogno di comprendere cosa fosse l’essere umano, anche al di là di riflessioni sull’ontologia, il pensiero e le parole. Avevo bisogno di riscoprire le sue pratiche: miti e riti, narrazioni e prassi di costruzione sociale.
Mi iscrissi (ahimè dando zero esami) ad Antropologia a Siena, per poi scoprire che i miei interessi non volevano andare verso una storia “pre” attuale, ma verso il futuro: avevo bisogno di collegare ciò che siamo stati, con ciò non siamo ancora.
Solo l’immaginazione mi ha permesso di unire Antropologia e Future Studies.
Verso il futuro, essa è la facoltà disvelatrice dei possibili.
Verso il passato (ed anche il presente), usiamo l’immaginazione come strumento di costruzione del senso.
Qui ti introduco all’immaginazione antropologica.