
La Scienza e la Mitologia sembrano essere due cose lontanissime tra loro. Eppure non è così: ambedue le discipline parlano di “invisibile” e lo fanno nell’unico modo possibile: usando la narrazione in teorie e miti. Quali differenze, quindi, tra Big Bang e Kronos? Forse nessuna.
La scienza è uno dei fondamenti della nostra cultura, come la mitologia lo fu per le culture che ci hanno preceduto. Ambedue le discipline si sono trovate a confrontarsi con la realtà (fisica) e con l’invisibile (metafisica), ma lo hanno fatto in modo molto differente.
Da questo “scontro” sembra essere sopravvissuta solo la scienza, eppure… anche la mitologia ne avrebbe pieno diritto. In questo articolo vediamo perché e quali conseguenze ha avuto – sul nostro modo di vivere e di pensare – questa scelta.
Fisica e Metafisica
Una disciplina si differenzia da un’altra per: territorio di ricerca e per modalità. Ad esempio: la Psicologia si occupa della psiche, la Fisica della realtà. O almeno era così agli inizi, mentre oggi sempre più c’è mescolanza di territori e metodi.
La scienza e la mitologia, però, condividono una parte di questi territori. Meglio ancora condividono un luogo di confine tra realtà visibile ed invisibile.
La filosofia direbbe: tra fisica e metafisica.
Mi spiego meglio: la scienza si trova a studiare reazioni invisibili della mente e del cuore, con impulsi elettromagnetici, sonda la realtà con teorie che tirano in ballo materia e “anti-materia” (materia esotica), parla di energia, di onde e di campi dei quali è possibile sapere l’esistenza solo dagli effetti.
Il mito è, per antonomasia, il racconto di ciò che è invisibile: ogni fenomeno inspiegabile che accadeva nel mondo, veniva spiegato con racconti mitologici. La mitologia era la prima forma di scienza.
E di scienza in relazione col mito – in accordo poi con quanto esposto in questo articolo – parla anche il filosofo della scienza Oren Harman, nel suo libro “Evoluzioni” (Codice Ed.), citato anche in un articolo sul Fatto Quotidiano.
Molecole e dèi
Insomma: sotto alla lente della scienza non c’è solo la realtà tangibile, ma ci sono anche fenomeni che rasentano l’invisibile. Le teorie quindi non ci raccontano solo cose del mondo “visibile” (oggetti), ma si affacciano un po’ oltre e tentano di dire – dai dati sensibili – qualcosa di quel che non si vede.
Pensiamo alla teoria onda-corpuscolo (vecchio modello) per la quale la luce risponde come un corpuscolo (quindi un oggetto) se la si studia come tale, ma anche come onda (quindi energia non materica) se la si studia così. Questa teoria non risponde alle regole duali di questo mondo che vorrebbero una scelta: o sei onda o sei corpuscolo.
Certo, questa teoria è stata poi superata da altre, ed è proprio qui che la scienza e la mitologia iniziano ad assomigliarsi: c’è una storia (o una teoria) che vive un’evoluzione continua e che si crea e rigenera senza fine, basandosi sui fatti.
Codice e Metodo
La scienza, al seguito delle teorie (considerate valide fino a prova contraria), pone sperimentazioni e raccolta di feedback. Ne ha bisogno per confermare o invalidare le sue teorie. Tutto ciò che si può dire “scientifico” segue questa prassi, chiamata “metodo scientifico”.
I miti antichi facevano lo stesso, perché in essi si narravano le gesta di dèi ed eroi e molto spesso le loro storie venivano modificate in relazione alle vicende stesse e in base ai fatti: fenomeni di natura, tendenzialmente.
Anche per i miti, quindi, c’era un continuo bio-feedback “mito/realtà”.
Forse l’unica cosa che cambia tra scienza e mitologia è il codice: la struttura linguistica di fondo, su cui si intessono sia le teorie che le pratiche ed i feedback. Per la scienza c’è il linguaggio della matematica, per la mitologia la poesia, fatta di parole, immagini e metafore.
Da una parte parole che si riferiscono a oggetti, fenomeni e stati del vissuto umano, dall’altra numeri che si mescolano tra loro, nel loro mondo simbolico.
Forse, allora, visto il suo linguaggio più vicino a chi intende e alla realtà che tenta di spiegare, il mito è più vicino alla verità della teoria scientifica? Questo resta un mistero, per ora. Ed è bene così, perché quello che abbiamo perso, stendendo il velo della scientificità sul reale, è proprio il mistero, il padre e la madre di tutto ciò che è aldilà-del-reale.
Per approfondire:
➠ Mitologia (TAG)
➠ Miti e dèi (ARTICOLO)
➠ Miti moderni (a bassa intensità) (ARTICOLO)
➠ Azione del mito, nel pensiero (ARTICOLO)
➠ Miti e Scienza, forse quel che c’è stato prima della tecnologia non è tutto da buttare (ARTICOLO ESTERNO)
➠ “Evoluzioni. Quindici miti che spiegano il nostro mondo”, Oren Harman (LIBRO)
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