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22 Settembre 2020 By Matteo Ficara Leave a Comment

Pensiero Critico. Cos’è, a cosa serve, come allenarlo.

Pensiero Critico. Cos’è, a cosa serve, come allenarlo.

Il Pensiero Critico è una soft skill fondamentale: dal quarto posto nel 2015 è salito al secondo posto nel 2020 nella classifica del World Economic Forum. Oggi più che mai se ne ha bisogno, per affrontare la realtà a qualsiasi livello: analisi, comprensione, decisione.

Lo ammetto: non ho sempre amato il Pensiero Critico, anche se è universalmente riconosciuto come uno dei fondamenti del fare filosofico, ma ho imparato ad apprezzarlo sempre più, negli ultimi anni.

Mi ha aiutato a fare chiarezza nei momenti di dubbio e confusione, mi ha portato a riflettere prima di giudicare, permettendomi di prendere decisioni migliori, per agire e non re-agire alle situazioni.

In questo articolo, te ne parlo con dettaglio, per comprendere cos’è, a cosa serve e dandoti anche suggerimenti per allenarlo.

 Pensiero Critico: cos’è? 

Difficile darne una descrizione esatta. Personalmente lo considero quel tipo di pensiero che “mette in crisi” le cose.
Molto filosofico: crinein di fatto significa “giudicare” e questo è il cardine del pensiero del filosofo.

Se parlo di “giudizio” ancora mi vengono in mente le lezioni sulla “Critica della Ragion Pura” di Kant, col prof. Mancini.
Per il filosofo tedesco, il giudizio era il momento in cui i processi mentali concludevano un ragionamento, mettendo insieme una serie di informazioni entro al confine di un concetto (cum+capio = prendere insieme).

Quindi: giudicare = trovare le ragioni delle cose.

Un processo complesso, ma che è necessariamente finalizzato ad una soluzione e che opera usando sia il pensiero razionale, che quello riflessivo, come dice anche Robert H. Ennis:

“un pensiero razionale e riflessivo focalizzato a decidere cosa pensare o fare”.

Il pensiero critico è un processo e non una facoltà. Il che significa anche che non è legato al quoziente intellettivo, ma è una sorta di “prassi” e come tale può essere allenato.
Sembrano dimostrarlo anche alcuni studi del 2018 della Cambridge, che hanno confrontato pensiero critico e intelligenza.

Mi è piaciuta anche la definizione di Wikipedia, che ne fa comprendere la complessità:

Il pensiero critico è l’analisi oggettiva dei fatti per formare un giudizio.

L’argomento è complesso e esistono diverse definizioni, che generalmente includono l’analisi razionale, scettica, imparziale o la valutazione di prove fattuali.

Il pensiero critico è un pensiero auto-diretto, auto-disciplinato, auto-controllato e auto-correttivo.
Presuppone il consenso a rigorosi standard di eccellenza e il controllo consapevole del loro utilizzo.

Comporta una comunicazione efficace e capacità di risoluzione dei problemi, nonché un impegno a superare l’egocentrismo nativo e il sociocentrismo.

Critical thinking is the objective analysis of facts to form a judgment. The subject is complex, and several different definitions exist, which generally include the rational, skeptical, unbiased analysis, or evaluation of factual evidence. Critical thinking is self-directed, self-disciplined, self-monitored, and self-corrective thinking. It presupposes assent to rigorous standards of excellence and mindful command of their use. It entails effective communication and problem-solving abilities as well as a commitment to overcome native egocentrism and sociocentrism.

pensiero-critico-cos'è

 Pensiero Critico: a cosa serve 

Parto col ripetere un dettaglio importante: da oltre 5 anni è una delle soft skills indicate nella top ten del World Economic Forum.
E se nel 2015 occupava la quarta posizione, oggi occupa la seconda:

Top-10-Skills-in-2015-2020-Source-World-Economic-Forum
https://www.researchgate.net/figure/Top-10-Skills-in-2015-2020-Source-World-Economic-Forum_fig1_323994818

 

Pensare in modo critico è come avere un’equazione da risolvere e necessita di:

  • raccolta dei dati;
  • elaborazione di più opzioni possibili;
  • trovare almeno una soluzione valida.

Nonostante sia una skills solution focused, l’abilità di pensiero critico si misura in ognuna di queste fasi, non solo nella formulazione di una soluzione.

RACCOLTA DEI DATI
All’interno della raccolta dei dati, il pensiero critico ci aiuta a valutare con attenzione le fonti
, a non fidarsi delle voci e a mettere in discussione le informazioni che ci arrivano, passandole non solo al setaccio dei dati reali, ma anche ad una ri-flessione.
E questo è utile soprattutto oggi, dato che siamo bombardati da quantità esasperanti di informazioni, reali e fake.

È, questa, la facoltà chiamata “discernimento”: saper accogliere tutte le informazioni, valutarle e soppesarle (il giudicare) tutte, per poi scartare quelle certamente erronee, mantenere in dubbio quelle su cui si ha indecisione e tenere – sempre con riserva – quelle confermate, con cui procedere.

Sono diversi gli ostacoli che possiamo incontrare già a questo livello e che il pensiero critico ci evita:

  • sufficienza: fidarsi senza fare ricerca dell’affidabilità della fonte e dell’informazione;
  • adesione emozionale: l’effetto “carrozzone” del tipo “lo dicono tutti, allora è vero”;
  • interpretazione: ci dà un richiamo ad osservare i fatti, senza inferenza (il giudizio è corretto, il pre-giudizio, erroneo).

ELABORAZIONE DEI DATI
Se in primi il pensiero critico ci permette di andare in verticale a scoprire i fatti, restando aderente ad essi, in un secondo momento si allarga in orizzontale, portandoci a valutare anche ciò che magari non è immediatamente evidente o presente. Sono sue caratteristiche:

  • le deduzioni e le abduzioni: il processo di astrazione, quando resta incollato ai fatti, è molto utile per ricostruire una veridicità degli stessi o per comprendere dati non immediatamente presenti. È un po’ quello che faceva lo Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle, campione di logica;
  • il creare prospettive: immaginare altre prospettive, indossare panni altrui, è fondamentale per evitare un errore formale possibile al pensiero critico, ovvero una sorta di “pensiero dittatoriale” (la conformazione a modalità di pensiero tipiche di una cultura o di una zona, che magari tendono a lasciare fuori altre logiche, diverse, ma valide);
  • il prendere distanza: pensare a volte può essere tremendamente emotivo o coinvolgente. Oppure si può pensare all’interno di una cornice che in qualche modo inficia il pensiero. Allontanarsi (da emozioni e dalla situazione), prendendo spazio e tempo, aiuta a pensare in modo lento e critico;
  • il fare silenzio mentale: come già detto, il pre-giudizio è diverso dal giudizio ben formulato. Ecco perché a volte è utile fare silenzio, per concentrarsi sui fatti e non sulle inferenze;
  • la leggerezza: anche questo è un procedimento estremamente utile, per uscire da logiche culturali o dal bias di conferma (pensare di avere ragione). Di fatto, da quando rido con la mia consorte Lara, ho una migliore lucidità mentale.

PRENDERE DECISIONI
Si dice che le migliori decisioni siano quelle prese con l’istinto ed il sentire, ma questo è vero solo quando si è profondamente competenti di determinata materia.

Immagina prendere decisioni sulla base di informazioni che prendi online e non verifichi.
Immagina di ascoltare la voce di persone autorevoli (o apparentemente tali) e seguire lo loro indicazioni.
Immagina di decidere sulla scorta di un’emozione forte.
Immagina di cadere nel pregiudizio.

In ognuno di questi casi, può accadere qualcosa di terribilmente negativo:

  • fare scelte errate per te o per altri (e causare problemi);
  • prendere cantonate (magari anche economiche o legate alla sicurezza);
  • scegliere e poi pentirsi;
  • giudicare male qualcosa o qualcuno (e far del male emotivo).

Sono tutti errori che puoi evitare, allenando il tuo pensiero critico.

pensiero-critico-a-cosa-serve-prendere-decisioni-migliori-riflettere-valutare

Pensare in modo critico ti aiuta a fare chiarezza e prendere decisioni migliori, perché non sono solo per te, ma sono ecosistemiche, etiche e lungimiranti.

Ci aiuta a uscire da una società “ottusa”, come la chiama Paolo Ercolani, nel suo “Figli di un io minore. Dalla società aperta alla società ottusa” – ne ho trovato riferimento interessante in un articolo su TheVision.
Qui anche un interessante (ahimè senza grassetti) articolo su “Come insegnare il pensiero critico ai tuoi figli“.

 Pensiero Critico: come allenarlo 

Ora che hai compreso quanto il pensiero critico può esserti utile, sia nella vita di ogni giorno, che nella costruzione di una società “intelligente”, immagino che ti starai chiedendo: “Come posso sviluppare, migliorare, allenare il mio pensiero critico?”.

Usandolo.
Come già detto: non dipende dall’intelligenza e né dalla quantità di informazioni che hai a tua disposizione (anzi: ci sono dei bias che peggiorano i processi di pensiero, se si sa molto o se si pensa di sapere molto). Dipende dalla pratica.

Quando assumi una nuova informazione, allora, prima di dire – avviene tra te e te, come in un brevissimo dialogo interno – “è vero!” (giudizio di veridicità) o “è ingiusto / brutto / sbagliato” (giudizio morale o di valore), prova a fare un passo indietro:

  • controlla la fonte, verifica che quell’informazione appaia anche “da altre campane” (persone, siti online, enti di ricerca, ecc…);
  • approfondisci le tue conoscenze sul tema prima di darne un giudizio;
  • confronta più versioni differenti tra loro;
  • valuta la situazione nel contesto;
  • allarga lo sguardo per comprendere eventuali altre prospettive;
  • evita di valutare in base a emozioni del momento;
  • eventualmente prendi le distanze (spazio e tempo) per riflettere.

Fatti domande, cerca di coglierti e metterti in fallo continuamente, dubita.
Dubita delle idee che ti sembra suggerire soluzioni precompilate, facili, pre-definite.
Gioca a pensare, con leggerezza e prendendoti cura delle tue necessità.

pensiero-critico-come-allenarlo-dubitare-prendere-distanze

 

Per approfondire:

Pensiero Critico – cos’è

➠ “Critica della Ragion Pura”, Immanuel Kant (LIBRO)

➠ Pensiero Critico, PensieroCritico (ARTICOLO ESTERNO – sito non sicuro)

➠ Pensiero Critico non è una intelligenza, Cambridge (ARTICOLO ESTERNO)

➠ Pensiero Critico, Wikipedia (ARTICOLO ESTERNO – ENG)

 

Pensiero Critico – a cosa serve

➠ Skills Top Ten – secondo il World Economic Forum, ResearchGate (ARTICOLO ESTERNO)

➠ Leggerezza e risata, permettono di pensare meglio, laSpecieFelice (DIRETTE FB)

➠ Figli di un io minore. Dalla società aperta alla società ottusa, Paolo Ercolani (LIBRO)

➠ Insegnare pensiero critico ai propri figli, youmanist (ARTICOLO ESTERNO)

 

Pensiero Critico – come svilupparlo

➠ Pensiero Critico – come svilupparlo con 5 strategie, laMenteèMeravigliosa (ARTICOLO ESTERNO)

➠ Pensiero Critico – come svilupparlo, WikiHow (ARTICOLO ESTERNO)

➠ Pensiero Critico – come svilupparlo, tenendo a mente 5 consigli, UniCusano (ARTICOLO ESTERNO)

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Filed Under: Blog, Consapevolezza, Pensiero Critico Tagged With: filosofia, Pensiero

Matteo Ficara

Filosofo, Scrittore
Ideatore di Le Stanze dell'Immaginazione®

Mi impegno a scorgere visioni migliori e a narrare prospettive per realizzare un'evoluzione verso la Specie Felice.
Fin dalle caverne abbiamo raccontato chi siamo nelle immagini disegnate e nelle storie narrate. Raccolgo queste storie antiche, decodifico le immagini con cui ci rappresentiamo oggi e mi impegno a pensare futuro.
.
Scopri di più su di me nella BIO.

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MATTEO FICARA
Filosofo, Scrittore
Ideatore di Le Stanze dell’Immaginazione

Nel 2010, seguendo gli Spiriti Guida indicati da Igor Sibaldi, scopro Le Stanze dell’Immaginazione, pratica di espansione di coscienza e ampliamento del pensiero.

Le ricerche sul tema Immaginazione mi portano ad approfondire i territori della narrazione, come il mito, la fiaba e il mondo del fantastico; e le regioni del pensiero, dalla filosofia esoterica a quella accademica, approfondendo temi come il pensiero visionario, quello riflessivo, critico e strategico.

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