
Questa sarà l’epoca dell’Immaginazione, perché abbiamo un profondo bisogno di pensare futuro e di farlo in modo nuovo. Ma immaginare non basta: serve soprattutto mettere in pratica le idee e rendere concrete le visioni.
Recentemente sono stato ad un incontro organizzato dalla ISTAO (Istituto Adriano Olivetti) in collaborazione con la HBR (Harvard Business Review) Italia, dove si parlava di MacroTrend, ovvero di quelle direzioni che si tengono d’occhio per poter cercare di comprendere l’andamento delle cose, come ad esempio: politica, economia, il mondo del lavoro, educazione, tecnologia e demografia.
È stato molto ispirante, per me, perché amo poter pensare futuro e lì lo si è fatto “dati alla mano”.
L’approccio ISTAO e HBR, poi, è anche molto “pragmatico”: c’è l’impegno nel passare dalle visioni alle azioni.
E questa è una cosa molto importante.
Qui voglio provare a vedere, con te, com’è possibile passare da una visione ad un’azione concreta e perché ti può essere utile.
MacroTrend 2020
Iniziamo da qui, dai MacroTrend delineati fino all’anno 2050. Sarà una rapida carrellata perché di ognuno di essi si può andare molto in verticalità, ma ora è importante comprendere quali sono le direzioni generali:
- equilibri geo-politici globali
- economia mondiale (crescita zero, protezionismo, politiche fiscali, tassi bassi)
- tecnologia (automazione, cyber-sicurezza, trasformazione digitale)
- climate change
- demografia e urbanizzazione
- lavoro
La prima cosa che mi ha colpito in questo incontro è stato vedere come, di fatto, alcuni temi che quando sei a casa, cercando su internet, sei in dubbio se considerare reali o “fake”, sono stati presi in considerazione in modo importante. Personalmente non metto in dubbio l’emergenza climatica (neanche un po’), ma ci sono voci discordanti su questo tema ed è stato piacevole vedere che gli viene riconosciuta una giusta importanza.
È stato bello anche vedere come questi MacroTrend si prolungassero poi sulla realtà marchigiana (l’incontro – di fatto – puntava a dare una visione globale, per poi passare alla formulazione di proposte in locale). Ad esempio: per la demografia mi è rimasta impressa la frase di Francesco Maria Chelli dell’Università Politecnica delle Marche, parafrasando:
“Parlando di demografia si può parlare in senso mondiale, perché se l’andamento è vero per il pianeta, è ancora più vero per l’Europa. Se è vero per l’Europa è ancor più vero per l’Italia. Se è vero per l’Italia lo è ancora di più per le Marche”.
Una buona notizia? No, perché l’andamento a cui si fa riferimento è l’invecchiamento.
Dalle visioni alle azioni
Ora conosci una delle direzioni importanti, uno dei MacroTrend che guidano la vita (in toto) sul pianeta. Questo ti permette di iniziare a pensare futuro, facendoti ad esempio domande come:
“Se il trend è quello dell’invecchiamento e tra 10 anni avremo più anziani che giovani, come gestiremo le cose?”
Prendi questa domanda e pensa a:
- Cosa accadrà al sistema pensionistico (italiano)?
- In che modo l’invecchiamento impatterà sulla questione sanitaria?
- Quali saranno le conseguenze sulla produttività?
- Come cambieranno le abitudini di interazione sociale?
- Quali potranno essere gli impatti di una gioventù sempre più tecnologica con una maggioranza di popolazione anziana?
- Quali lavori spariranno e di quali ci sarà bisogno?
- ecc…
È come se iniziasse ad aprirsi, per te, uno spicchio di cielo libero verso cui guardare, come se ci fosse una finestra in più da cui osservare il mondo.
Dopo la raccolta dei dati, il primo passo per pensare futuro in modo concreto, è quello del pensiero visionario e immaginativo.
Il pensiero visionario è importantissimo perché apre a nuovi orizzonti, aiuta ad allargare prospettive e a crearne dove non ce ne sono (è anche molto creativo, dove possibile), grazie soprattutto all’Immaginazione, come riportano anche le teorie di Harari.
- Se questo è il trend da qui a X anni, cosa accadrà in… Italia / Mondo?
A seguito è necessario passare ad un pensiero sistemico, capace cioè di cogliere la rete di relazioni che sostengono quella realtà: un invecchiamento (come nell’esempio demografico) non riguarda solo il sistema pensionistico, ma la salute in generale, con le strutture ed i provvedimenti, riguarda le decisioni politiche, le derive professionali e tecnologiche e molto molto altro.
Ogni sistema non è “a parte” ma vive in una complessità che è necessario saper cogliere, altrimenti si rischia di prendere delle decisioni (parzialmente) cieche e quindi inefficaci di affrontare realmente il cambiamento.
- Questa prospettiva cosa comporterà nell’intero sistema?
- Quali sono le realtà collegate a questo argomento / tema / settore?
- Quali sono delle realtà collegate in II° / III° e IV° grado?
- Chi altro (persone, istituzioni, sistemi, realtà) subirà gli effetti di un cambiamento a questo sistema?
- I cambiamenti sugli altri sistemi sono in grado di modificare questo? In che modo?
Quando la visione è chiara e sono state definite tutte le relazioni sistemiche, allora è il momento di un pensiero riflessivo (contemplativo e in parte controfattuale) che approfondisce le possibilità di un’azione (e del non agire) in quel senso.
- Cosa mi è chiaro di questa soluzione? Cosa non mi è chiaro? Sto lasciando fuori qualcosa?
- Se agissi cosa accadrebbe? E se non lo facessi?
- La mia decisione è in grado di portare ad una reale soluzione o ad un cambiamento? Come?
- Ci sono altri modi più semplici per ottenere lo stesso?
Se l’idea è stata valutata anche nelle sue zone d’ombra e per opposti (pensiero controfattuale) ed è ancora valida, allora è possibile passarla al setaccio del pensiero critico, che ce ne restituisce il valore di concretezza, assieme ad un pensiero strategico, per la messa in opera.
- Cosa è necessario fare per mettere in atto questa soluzione?
- Quali sono le modalità più efficaci?
- Quali sono i tempi di realizzazione previsti? Perché? Cosa potrebbe migliorare le cose?
- Quali sono gli strumenti / gli asset / le necessità da concretizzare, per poter procedere?
- Ci sono investimenti da fare? A quanto ammontano?
- L’idea fa business? È auto-sostenibile? Ci sono marginalità? Ci sono sostegni esterni?
E naturalmente queste sono solo alcune delle domande possibili, poste per gioco circa uno dei MacroTrend meno mutevoli. Immagina quali meravigliose sfide ti attendono nel porti queste domande su Trend più complessi e rapidi!
A cosa ti serve tutto questo
Non so tu, ma io ho bisogno di poter guardare lontano.
Forse perché il tempo che ci resta lo vivremo là, nel “futuro”, forse perché come padre guardo al futuro pensando a mia figlia, forse perché ho nel cuore la Specie e comprendere visioni più grandi mi permette di intercettare idee e cammini che vale l’impegno di perseguire.
Quello che farò io, con questi MacroTrend, è sporgermi un po’ in là nel tempo, ogni giorno, immaginando possibilità.
Il mio impegno è quello di #pensarefuturo, quindi.
E tu? Dipende:
- puoi semplicemente curiosare,
- puoi giocare con le prospettive e allargarle,
- puoi usare queste riflessioni per comprendere che passi fare e uscire dai dubbi sul futuro,
- puoi imparare come pensare un’idea e metterla a terra.
Dipende da te.
E se ti serve un supporto nel pensare, ti invito a curiosare nella mia pagina sulle consulenze.
Per approfondire:
➠ “Pensiero” (TAG)
➠ “L’importanza del Pensiero per prendere decisioni e agire meglio”, matteoficara.it
➠ “Pensiero, creatività e prendere decisioni”, ilSole24Ore
➠ “L’importanza del Pensiero Strategico”, ilSole24Ore
➠ “Immaginazione: la skill del 2020”, ilSole24Ore
➠ “Quale Immaginazione? Tutti i tipi”, matteoficara.it
➠ “Sapiens. Da animali a Dèi”, Harari (LIBRO)
➠ “Importanza del pensiero critico anche per i bambini”, Ted (ENG)
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