
Stare nel presente ha i suoi benefici, ma ora sappiamo che anche Pensare Futuro e portare la propria attenzione in un viaggio di pensiero immaginale, verso i futuri possibili, ne ha.
Da ormai diverso tempo sappiamo che “stare nel presente” porta grandi benefici, come una maggiore centratura, chiarezza di pensiero e capacità di gestire emozioni e situazioni.
Cosa accade, invece, quando Pensiamo Futuro?
Recenti ricerche dimostrano che – se fatto bene – anche pensare al futuro ha incredibili benefici: aumenta il senso del vivere, migliora la capacità decisionale ed aumenta il benessere personale e sociale.
Pensare Futuro
Pensare Futuro significa aprire orizzonti.
Come ho detto qualche giorno fa, abbiamo bisogno di imparare a portare il pensiero fuori di casa. È uno dei concetti di fondo del mio lavoro, che ho cercato di riassumere e condensare anche in “Andata e Ritorno. Istruzioni per il viaggio immaginale“, il mio ultimo libro.
È un manualetto tascabile con la mappa (metaforica) dei territori del pensiero e le istruzioni per pensare in modo immaginativo, edito a maggio 2020 dalle Edizioni Spazio Interiore.
Pensare Futuro ha questo scopo: portare il pensiero fuori dal recinto, a visitare luoghi ignoti, nuovi, possibilità solo abbozzate o del tutto sconosciute, per poi tornare a casa colmi di vastità.
La Scienza del Pensare Futuro
Pensare Futuro, fa bene.
Ammetto che non me l’aspettavo. Cioè: io, per me, ci trovo tantissimo giovamento nel pensare futuri possibili. Mi piace, mi viene bene, mi diverte e mi dà modo di avere più prospettive, grazie alle quali riesco ad anticipare i tempi (non sempre, eh…) e prendere decisioni migliori, più libere e consapevoli.
Però non mi aspettavo di trovare anche delle ricerche scientifiche che lo dimostrassero.
La scienza del Pensare Futuro.
Alcuni dei benefici del Pensare Futuro si trovano anche riportati in un bellissimo articolo della Berkeley University, che è il principale da cui prendo spunto per queste righe. La teoria di fondo è semplice e riportata da un esperimento:
più siamo vicini alla nostra “immagine futura di noi stessi”, più siamo capaci di agire nella direzione di “premi futuri”.
In fact, one experiment found that manipulating how people think about the time until their retirement—in days rather than years—caused them to plan to start saving for retirement sooner, because the shift in time perspective made the participants feel more connected to their future selves.
Insomma: fintato che pensiamo al futuro come una cosa lontana, ci ritroviamo a vivere in un presente (che può essere vissuto più o meno consapevolmente). Ma possiamo connetterci col nostro (o meglio i nostri) “io dei futuri”.
Pensare Futuro è immaginazione.
Questo esercizio di immaginazione, ci permette di prendere decisioni migliori, più legate a soddisfazioni profonde, più grandi e – spesso – con maggior contenuto di senso. Di fatto, il mezzo migliore per bypassare i confini del razionale ed aprirsi alla vastità del possibile, è la contemplazione immaginale.
Benefici del Pensare Futuro
Pensare Futuro e achievement.
La prudenza non è mai troppa, si dice, e pensare futuro ci aiuta a realizzare di più i nostri successi. Ma… c’è un “ma”. Alcune ricerche del team di Gabriele Oettingen, hanno dimostrato che ci possono essere lati negativi, nel pensare futuro (se mal fatto).
Detto con parole mie: quando fantastichiamo futuri meravigliosi, ma non li mettiamo alla prova, se abbiamo idee che non diventano progetti e restano fantasie, allora rischiamo di creare due realtà troppo lontane tra loro, che aumentano la sensazione di sofferenza ed impossibilità di realizzare quanto desideriamo.
Creare prospettive, come farlo bene.
Una ricerca ci dice che, quando creiamo le nostre prospettive positive future, dobbiamo considerare anche gli aspetti negativi, i problemi e le difficoltà che si incontreranno, trasformando quelle idee (i sogni, a volte fumosi) in progetti e strategie operative.
Oettingen ed il suo team, a questo proposito, suggeriscono il WOOP: Wish, Outcome, Obstacle, Plan (desiderio, risultato, ostacolo, piano).
Come energizzarsi, pensando futuro.
Quando abbiamo la nostra prospettiva ideale, generare questo contrasto tra presente e futuro, tra ideale e progettuale, tra lati positivi e negativi, ci aiuta a rendere concreti i futuri, li rende sfidanti e, per questo, più interessanti ed accattivanti.
Questo processo, secondo le ricerche, ci aiuta a trarre beneficio ed energia dal lavoro di prospezione.
Pensare Futuro, migliora il benessere psicologico.
Su questo tema apro una parentesi molto veloce: c’è uno studio pilota, non randomizzato, che suggerisce possibilità di migliorare da stati depressivi, grazie alla prospettivizzazione.
Al fianco di questo studio, troviamo anche una ricerca di Seligman che sembra affermare lo stesso: pensare futuro (scrivere tre cose positive che vorresti accadessero domani) ed attrezzarsi per realizzarlo (scrivere cosa farai per far sì che avvengano), aumenta possibilità e diminuisce lo stress.
Pensare Futuro, aumenta la resilienza.
Affrontare un momento difficile, le sue conseguenze, i cambiamenti (post-traumatic growth) è più facile, se si impara a pensare futuro. Nello studio si parla di tecniche di pensiero narrativo, attraverso le quali sondare nuove prospettive non immaginandole, ma scoprendole attraverso la narrazione.
Pensare Futuro, aumenta la felicità.
Fare esercizi di “savoring” anticipato, ovvero immaginare di vivere un’esperienza futura possibile, godendone appieno, aumenta l’effettivo godimento di quella stessa esperienza, nel momento in cui la viviamo. Sono alcune delle ipotesi di 5 studi.
Pensare Futuro, aumenta la felicità sociale.
In particolar modo le immaginazioni pro-sociali, migliorano la predisposizione empatica. Se pensiamo futuro invece che in modo egoico, aprendoci all’idea ecosistemica ed etica del “noi”, viviamo meglio le situazioni sociali, l’alterità, le relazioni. Lo dice lo studio “Moral imagination: Facilitating prosocial decision-making through scene imagery and theory of mind” del 2017.
Pensare Futuro, adesso
Pensare Futuro come sfida evolutiva.
Credo fortemente nel concetto dell’evoluzione. Un’evoluzione che intendo come “lo sviluppo di un evo”, ovvero di un periodo storico. Credo che in questo momento storico ne abbiamo estremamente bisogno, credo fermamente che sia la sfida dei nostri tempi e del tempo della nostra coscienza, ormai preparata e bisognosa di “guardare oltre e scoprire altro“.
Immagini e storie future.
Abbiamo bisogno di scoprire immagini e narrazioni che si stanno sviluppando ora, scegliere le preferibili e predisporre il cammino. Siamo chiamati a costruire futuro e felicità.
Ci sono degli orizzonti preferibili, che ci chiamano per essere scoperti, esplorati ed infine realizzati. E ora sappiamo come fare:
- possiamo usare il pensiero immaginativo;
- dobbiamo usare un pensiero del “noi”;
- siamo chiamati ad assaporare con profondità quelle esperienze;
- dobbiamo valutare bene le sfide e gli ostacoli che possiamo incontrare;
- dobbiamo costruire un cammino, una strategia di realizzazione.
Che sono esattamente le attenzioni e le fasi del metodo “Pensare Futuro“ che ho ideato nel 2020, nel percorso da Genio Positivo® col 2bhappy Agency, con cui mi sono anche formato Chief Happiness Officer.
L’orizzonte che ho definito, con la mia consorte Lara, si chiama “La Specie Felice”.
Ci stiamo impegnando ogni giorno a costruire felicità e futuri, condividendo visioni e pratiche di consapevolezza e benessere, coltivando la relazione, costruendo cultura.
E tu, vuoi partecipare? ^_^
Ci trovi nell’omonimo gruppo fb: https://www.facebook.com/groups/laspeciefelice
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