
“La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima. E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima” – Annie Marquier
Recentemente, mentre leggevo un’esperienza nella Stanza n.1, “del Fuoco e della Passione” di Le Stanze dell’Immaginazione, ho vissuto un sussulto: mi sono trovato innanzi ad un chiaro disegno di quella che comunemente chiamiamo “Paura d’Amare”, o meglio (dato che per me “l’Amore non è un verbo da coniugare”), una Paura dell’Amore.
Niente di speciale, certo, perché è una cosa che si presenta in moltissimi ed in moltissime forme e di norma questa paura di Essere Amore in realtà significa avere paura di stare nel Cuore, che è il male esistenziale tipico della nostra epoca, chiamata a tornarvi (nel Cuore, intendo).
Ma in questo caso c’era qualcosa di più…
La Stanza n.1 “del Fuoco e della Passione”
Le Stanze dell’Immaginazione sono nove luoghi di potere immaginali, ognuno – grazie al suo arredamento specifico – dedicato ad uno specifico “potere”. La Stanza n.1, “del Fuoco e della Passione”, è così chiamata perché in essa si elabora la materia prima di ciò che siamo: l’Energia (puoi sperimentarla subito richiedendo l’audio esperienza guidata).
Questo luogo di potere assomiglia ad una cucina: quando si entra troviamo un grande tavolo al centro della Stanza, un camino in fronte all’ingresso, con un bel fuoco ed un calderone sopra al fuoco. Marginali, sulla parete alla destra rispetto l’ingresso, delle mensole.
Le immagini che si trovano nelle Stanze dell’Immaginazione hanno sempre un carattere simbolico: dicono ciò che sono, ma dicono sempre anche dell’altro. Il fuoco, ad esempio, è un fuoco e si comporta come tale, ma è anche l’immagine della nostra Energia. E’ il nostro Sacro Fuoco Interiore.
Il collegamento del camino col Cuore
Nel lavoro con la Stanza n.1 si andrà a richiedere un collegamento tra il camino ed il nostro Cuore.
E’ un collegamento intenzionale, immaginale, simbolico, che rappresenta il legame tra la nostra energia (il fuoco) ed il Cuore (d’altronde, “il cuore è un focolare”…).
Per rafforzare tale collegamento si possono fare dei respiri, all’altezza del petto, con la bocca leggermente aperta. E’ un modo di ricordare al corpo che il respiro, il Cuore e l’Energia sono connessi, lo sono sempre stati, in modo naturale.
“Il cammino interiore è simile al lavoro che una volta facevano gli uomini per accendere il fuoco. Si batte e si ribatte una pietra contro l’altra, senza stancarsi, finché scocca la scintilla. Per nascere il fuoco ha bisogno del legno ma per divampare deve aspettare il vento. Cerca dunque sempre il fuoco nella tua vita, attendi il vento, perché senza fuoco e senza vento i nostri giorni non sono molto diversi da una mediocre prigionia” – Susanna Tamaro
Ecco che il Fuoco è lo Spirito Sacro Interiore ed il Respiro è il Vento per farlo divampare.
La Paura di quel Vento sul Fuoco
Certo, è naturale: pensare ad un vento su un fuoco può far pensare ad un fuoco che si spegne. Ma è l’acqua l’anatema del fuoco, mentre il vento, l’aria, gli sono sostanziali: senz’aria un fuoco si spegne.
Eppure, in qualche modo, in noi è maturata l’immagine di “paura di soffiare sul fuoco”.
E così, nell’esperienza nella Stanza n.1 che stavo leggendo, c’era raffigurato questo: la Paura di far divampare il proprio Sacro Fuoco Interiore.
In definitiva?
Era la paura d’Amore di cui tutti noi soffriamo. Di Essere, Divenire totalmente Amore, di esserlo in tutte le cellule, senza doverlo “coniugare” come se fosse un verbo. Di essere nudi, esposti totalmente, pronti ad abbracciare ed essere abbracciati al di là del confine e delle barriere, e non solo…
… perché essere Amore significa anche saper Stare nel Cuore, e quindi nel Coraggio di essere totalmente, originariamente e selvaggiamente Sé.
Credo sia anche il solo modo, reale, di essere Vivi.
Ciao. Matteo e ‘ vero sono nata sotto il segno del fuoco con il sole in ariete.
Non credo che ci sia un segno più bello del mio che ama con tutto il cuore, un cuore
puro ma anche per questo un cuore esposto a molte delusioni e desideroso di trovare
un posto dove riposare e curarsi dai dispiaceri. un forte abbraccio col cuore Cristiana
Cristiana…
io credo che il Cuore sia ben al di là di un segno zodiacale. E’ ben al di là anche dell’individuo.
E probabilmente è al di là anche del “bene e del male”.
Stare nel Cuore è anzitutto abbracciare Anima, prendersene la responsabilità, trascendendo l'”io” verso qualcosa di più grande.
E’ come fare l’Amore con le stelle, farsi respirare dal vento, essere una fibra dell’Universo.
Difficile dirlo con le parole, perché sono stati “al di là” del duale. Alcune immagini ce ne arrivano, ce ne raccontano la poesia.
Ma anche nel guardare un’immagine spesso siamo deviati dal giudizio, dalle parole contenute nel concettuale, e veniamo rapiti da un “qui e ora” negativo, che non permette una metafisica navigazione.
Veramente… difficile districare la matassa: l’al di là è qui, eppure stando qui ci sfugge l’al di là.
Stare nel Cuore è come stare affacciati alla finestra, in uno spazio intermedio, dove vivono i paradossi.
E’ come stare su una soglia dove non ci sono direzioni ma continui universi che si incontrano, si scontrano, si amano di un profondo eros, mescolandosi e restando per sempre interconnessi…
E tutto questo è Anima. E tutto questo lo si può vivere, essere, solo se si ha il coraggio di stare nel Cuore.
Ma va molto al di là di sofferenze affettive. Si parla di “gioie e sofferenze” cosmiche… transpersonali ^_^
Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie
mi sono commossa, cioè mi sono scese le lacrime, stupendo questo articolo…grazie!
Felicissimo che l’articolo ti abbia portata a commuoverti! ^_^