
Se puoi scegliere solo tra due opzioni, non è libertà di scelta. Se puoi scegliere solo tra ciò che è stato già deciso, non è vera libertà di scelta. Riprenditi la libertà: scegli sempre con un’opzione in più.
Sappiamo bene che non c’è Due senza Tre, perché è un modo di dire, ma forse non ci siamo mai soffermati molto a chiederci “che cosa si intenda, affermando ciò”.
In questa occasione, così italiana, così americana, così umana, è bene addentrarsi nella Legge del Tre e scoprire una particolare filosofia della Libertà, che ci permette di uscire da una Realtà Diminuita per muoverci meglio tra i Mondi.
“La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta”
– Theodor Adorno
Non c’è Due senza Tre
Ahimè non è vero e capita molto spesso che si viva “senza il tre”.
Molto semplicemente: siamo spesso abituati a vedere il mondo secondo una unica logica di pensiero, quella razionale. Questo vuol dire che ci si trova a coltivare una realtà di contrasti, di “ragioni”, in cui o l’una o l’altra possono essere “vere”, ma mai entrambe. Non possono cioè esistere i paradossi, non esistono le vaste possibilità del nostro universo, che è in realtà un multiverso. Non si attraversa mai lo specchio, insomma (come insegna Alice).
Ci si accontenta di “sapere il mondo”, senza più neanche osservarlo, senza fermarsi e bucare la benda che abbiamo innanzi agli occhi, per “vedere il mondo al di là della percezione del mondo”. E quindi si resta in un recinto. Un recinto che io chiamo “ragione” o anche “ragionare” (che è l’atto del restare nella staccionata).
La ragione – come dice anche ogni tanto Igor Sibaldi – è una delle nostre malattie. Una malattia moderna, che ci mette uno contro l’altro, che crea quelle dinamiche per le quali “o io, o te” possiamo avere ragione, perché la realtà “è una”.
La Realtà Diminuita
Portare nel quotidiano questo principio è semplice: basta pensare a tutte quelle occasioni – e sono veramente moltissime – in cui cadiamo nella trappola della ragione e per la quale scegliamo una realtà uccidendone un’altra.
Gli effetti negativi di questa abitudine di pensiero sono molteplici. Uno è di certo quello che, mentre pensiamo in questo modo automatico, noi non ci siamo (come nell’apparatore formatore gurdjieffiano). Un altro effetto è quello della restrizione della realtà, che ci porta a vivere in una Realtà Diminuita (o “duale”).
Un esempio possibile di questa “realtà duale” è dato dalle elezioni americane, dove in macro erano solo due possibili candidati, ma ancora di più nel referendum italiano, laddove le due posizioni di “sì” e “no” sembrano essere le uniche due alternative possibili.
Ecco, quando ti capita di trovarti in una situazione in cui puoi scegliere tra sole due posizioni, inizia a chiederti cose come:
Perché devo scegliere per forza tra un “sì” ed un “no”?
Perché non posso scegliere altro? Perché non c’è almeno una terza posizione?
La Legge del Tre e la Libertà
Ecco che allora entra in atto il “gioco delle tre carte” della Realtà.
Non te ne puoi accorgere restando nella logica di ogni giorno, non con la “ragione” – quindi – o con la mente razionale, ma col sogno, con l’accesso alle dimensioni altre di coscienza, col linguaggio dell’Anima: l’Immaginazione. O con una Filosofia del Profondo, che contempla non solo la conoscenza razionale, appunto, lasciando spazio al Cuore (e quindi all’immaginazione).
Di che cosa ti accorgi? Che esiste quantomeno una terza posizione, sempre.
La Legge del Tre riguarda alcune di quelle “leggi universali” di cui parlò anche Gurdjieff (e che io trovai in “L’Uomo Superiore” di Bennett). Puoi provare ad immaginarli come dei meccanismi intrinseci alla natura profonda delle cose, che “muovono i mondi”.
In realtà queste forze (affermativa, negativa e riconciliatrice – ne ho parlato nell’articolo sulla Guarigione con l’Immaginazione) sono la base del processo di generazione dei mondi: è grazie all’azione di queste tre forze, in modi tra loro ogni volta diversi, che è possibile generare delle nuove realtà.
Quando ti accorgi di vivere in una Realtà Diminuita, partorita dalla mente razionale e da sistemi di pensiero “duali”, sai che non ci sono nuovi mondi possibili per te, con nessuna delle scelte che hai innanzi. Hai solo illusioni di mondi: opzioni possibili all’interno della stessa realtà.
Quando invece, attraverso una domanda, inizia il tuo processo consapevole di ricerca di altre possibilità, allora ti stai affacciando sulla terza forza e – quindi – sulla Legge del Tre.
In realtà il discorso sulla Legge del Tre è assai più vasto e denso di “novità” (aperture su nuovi mondi) di quanto si sia detto qui.
Ma è comunque assai difficile dirne qualcosa, soprattutto usando solo la parole.
Ad ogni modo, qualcosa s’è detto: che si può accedere a dei “nuovi mondi”, che sono sempre “ora ma non qui”, ad un quantum di energia spostati dalla coscienza ordinaria, regolata per lo più dal “sì / no” e dalla ragione. Ci sono interi mondi possibili solo da immaginare, da trovare accedendo agli spazi del cuore.
Non sono spazi per il “lume della ragione”, ma spazi per la magia dell’Immaginazione.
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