
Per agire con la massima efficacia è utile avere un metodo oppure modello: una prassi o un insieme di elementi costruiti in modo tale da dare migliori risultati. Il mio modello? Il modello HEART.
Ho avuto la necessità di riordinare le idee più volte, nella mia vita. Fare chiarezza tra i mille pensieri, le aspirazioni, le informazioni, è estremamente necessario: permette di alleggerirci dalle zavorre mentali, di eliminare informazioni inutili (o dannose) e di focalizzarci su ciò che ci serve realmente.
Un processo utilissimo che, quando viene applicato al proprio “saper fare”, diventa anche l’inizio di quella riorganizzazione di idee che porta all’ideazione di un modello. Almeno quando è finalizzata ad ottenere il massimo, col minimo sforzo.
Un modello è un insieme codificato ed organizzato di elementi o di passaggi funzionali. Anzi: in realtà, quando si parla di “passaggi”, diventa più un metodo che indica cosa fare, quando farlo, come e perché, per avere un risultato. Un modello è, invece, più elastico: non indica dei passaggi, ma un insieme di “tot” elementi chiave utili per ottenere un determinato risultato.
E così, agli inizi del 2020, quando mi misi a fare chiarezza con la mia consorte (e socia) Lara, su quelle prassi che ci hanno di più aiutato a costruire la nostra felicità, è nato il modello HEART.
HEART, il cuore nella mia storia personale
Il “cuore” è stato il luogo dove, con Lara, ci siamo trovati: non solo nel senso romantico della relazione di coppia, che in realtà è fiorita sempre più – da inizi molto difficili – in particolar modo negli ultimi anni, grazie alla risata; bensì piuttosto nel senso delle nostre ricerche.
Lei si è sempre occupata di felicità: prima la risata, poi le emozioni positive e la coerenza cardiaca, con gli studi sul cuore dell’HeartMath® Institute. Ad un certo punto arrivò ad acquistare il libro: “Usare il cervello del cuore” di Anne Marquier e, leggendolo, mi disse: “Dovresti leggerlo anche tu!”.
Io ho fatto ricerca sul tema dell’immaginazione, della consapevolezza e del pensiero per anni. E furono proprio le ricerche sull’immaginazione a portarmi alla filosofia iraniana/Sufi della “himma“: il potere creatore del cuore; e ad aprirmi alla ricerca attorno a quel tema.
Quando Lara mi disse che avrei dovuto leggere quel libro, le dissi di attendere un momento: andai nel mio studio, poi alla libreria, da dove presi la copia dello stesso identico libro, che avevo acquistato pochi giorni prima, a sua insaputa (ognuno seguiva le proprie ricerche all’epoca, senza troppa condivisione).
In quel momento capimmo che le nostre ricerche iniziavano ad andare nella stessa direzione. E fu solo dopo anni, che anche io iniziai ad occuparmi di Felicità ed esattamente quando compresi che la felicità non è solo un’emozione (di cui poco mi interessavo, all’epoca – ma ora di più, visto che partecipano ai processi decisionali), ma è anche uno stato di espressione del potenziale, di realizzazione e soprattutto di consapevolezza.
HEART, il cuore come modello
Ora non passerò subito a parlare del “modello HEART” spiegandone ogni singola lettera (naturalmente è un acronimo ed ogni lettera indica un elemento per noi costitutivo e fondante della felicità), ma voglio spendere due parole sul fatto che il cuore, come organo, è un modello ottimale per rileggere la vita.
E lo farò indicandotene i 3 aspetti fondamentali:
- ogni cosa, nella nostra realtà (duale) segue il processo di “contrazione ed espansione”.
Pensaci: che sia il tuo respiro che entra ed esce, che siano la notte ed il giorno, che sia un business che ha momenti di alta e bassa, che sia la marea… tutto segue un flusso – non necessariamente costante – sinusoidale di alti e bassi, momenti di bellezza e bruttezza o di attivismo e stasi. È una lezione importante da ricordare, quando siamo in “down” e che non è male avere a mente anche nei momenti “up”. Di fatto, una delle ricerche più recenti sulla felicità – che si chiama appunto “Mature Happiness” – ci dice che essere felici significa aver sviluppato una sensazione di equilibrio interiore che ci permetta di sentirci bene, centrati, equilibrati, in qualsiasi momento.
. - tenere insieme gli opposti.
Una cosa che il cuore sa fare è sicuramente andare oltre a quella dualità, tenendo insieme gli opposti (senza sacrificarli) come fa col sangue arterioso e venoso, ad esempio. Un insegnamento molto utile, se pensiamo che siamo abbastanza abituati – e ahimè sempre più – al pensiero forzato: siamo “pro” o “contro” alle cose, ci schieriamo da una parte o dal suo opposto, perdendo quella facoltà – molto filosofica – del saper tenere insieme gli opposti, per valutarli ancora un po’, cercando una soluzione che sia al di là degli estremi. “In medio stato virtus” dicevano i latini, ma noi – quel medio – l’abbiamo un po’ perso.
. - è irregolare.
Lo so, forse questo non ti sembra un gran punto di forza, ma ti assicuro che lo è. La nostra società, una “società della performance” com’è stata definita anche dai ragazzi di Tlon, ci richiede di essere sempre precisi, costanti, continui. Un valore importantissimo, che ho visto in Lara in tanti anni (ad esempio tiene delle dirette di coerenza cardiaca, gratuite, ogni mattina nella sua pagina Fb, da anni), ma io credo maggiormente nell’elasticità data dall’irregolarità: il cuore non batte i suoi rintocchi in modo esatto come un metronomo, ma varia e questa irregolarità ci permette di affrontare ogni emozione, dalla gioia alla rabbia, dalla tristezza alla paura, e quindi di vivere la vita nella sua totalità.
Sono solo mie riflessioni personali, ma credo che tenere il cuore a mente, come modello, ci permetta di vivere meglio, con maggiore intensità e – allo stesso tempo – leggerezza.
HEART, il nostro modello di lavoro
E finalmente arriviamo al nostro modello di lavoro: H.E.A.R.T., per gli amici HEART (senza puntini). Come già accennato è un insieme di quelle pratiche o elementi che abbiamo riscontrato essere fondamentali per costruire una vita felice, ma non è necessariamente un metodo (non sono anche “fasi”). Ed è anche un acronimo, per cui ora andiamo a vederne ogni lettera:
- H- Habits, le abitudini
Saper costruire delle abitudini positive è assolutamente fondamentale. Aristotele diceva che “Siamo quello che facciamo ripetutamente”, cioè siamo le nostre abitudini e, o le scegliamo e diventiamo chi vogliamo noi, oppure ci scelgono loro e ne diventiamo prigionieri;
. - E- Energy, l’energia
Questo settore comprende sia le Emozioni positive, sia l’Engagement, due elementi molto vicini tra loro perché ci aiutano a tenere sempre alta la nostra energia. Siamo arrivati al tema dell’energia con la formazione a Chief Happiness Officer, in cui abbiamo appreso che non è importante la gestione del nostro tempo, ma la gestione della nostra energia e, su questa idea, abbiamo ideato il residenziale “WeekUp” (che teniamo tendenzialmente in estate) e sul suo modello, poi, anche il percorso di un anno Vivi365 (videocorso + agenda + community).
. - A- Awareness, la consapevolezza
Partiamo dal dire che per noi – Lara ed io insieme, nella nostra società Happiness fo Future srl – la felicità è la somma di benessere e consapevolezza, per cui questo è un tema fondamentale (al centro dell’HEART). In secondo luogo diciamo cos’è la consapevolezza: un livello di coscienza di sé, del mondo e del proprio pensiero che ci permettono di auto-osservarci e gestirci al meglio. Avere una buona consapevolezza, ci permette di sentirci più realizzati e di prendere scelte più nostre (ed anche ecosostenibili).
. - R- Relationships, le relazioni
Se c’è qualcosa che, nelle nostre ricerche sulla felicità, abbiamo trovato OVUNQUE, beh… sono le relazioni. In ogni teoria o modello, le relazioni ci sono e dimostrano quanto Aristotele dicesse il giusto, affermando che “Siamo animali sociali”. La socialità fa appartenenza, stimola produzione di ormoni del benessere aumentando la chimica positiva, ci fa sentire protetti e supportati, ci dà modo di arrivare dove da soli non arriveremmo ed aumenta il senso del nostro vivere. Mica poco!
. - T- Thrive, la fioritura
L’ultimo tema riguarda i futuri, le prospettive, le potenzialità che tutti noi siamo ed abbiamo e che possiamo far fiorire. “Thrive” significa “Prosperare” ed è il significato proprio della felicità anche nel suo etimo latino: da felix, fertile, ovvero quel terreno ove il seme può fiorire.
Se vuoi approfondire ancora il modello HEART, ti rimando direttamente nel sito di Happiness for Future: https://happinessforfuture.it/il-modello-heart/

Il modello HEART in azione: Vivi365
Infine, se vuoi vedere il modello HEART in azione, ovvero vuoi:
- imparare come “installare” abitudini positive, che ti aiutano a costruire la tua felicità, aumentare il benessere e la consapevolezza;
- aumentare la tua energia ed imparare a gestirla, con le emozioni positive e l’engagement;
- aumentare consapevolezza, senso di realizzazione e pienezza di vita;
- migliorare le tue relazioni ed il benessere che ti danno;
- trovare le tue potenzialità e farle fiorire;
Allora ti consiglio di scoprire Vivi365, il percorso di un anno che ho ideato con Lara, per darti tutti gli strumenti per rendere la felicità un’abitudine: video brevi di teoria, moltissime pratiche semplici (che ti chiedono 10/15 min. al giorno) ed efficaci (basate su evidenze scientifiche), un’agenda cartacea che ti arriva a casa e in cui segnarti il lavoro quotidiano ed una community in cui incontrare persone come te e fare (due volte al mese, in diretta con me e Lara) degli approfondimenti.
Un percorso completo: ogni mese un tema unico, da imparare con la pratica quotidiana e senza “fare troppo”, ma attraverso una modalità che chiamiamo: “il tuo +1 gentile”, ovvero quello che puoi (anche pochissimo), ma ogni giorno.
Scoprilo qui: https://happinessforfuture.it/vivi-365/
Vivi365, feedback da chi è nella community



Vivi365, interno ed esterno dell’Agenda


Vivi365, programma, benefici e relatori ospiti



Vivi365, interno dell’Area Riservata con i video


Vivi365
Scoprine tutti i dettagli: https://happinessforfuture.it/vivi-365/

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