
In ogni momento puoi decidere di accedere alla Meraviglia, per essere felice, espandere la coscienza, ritrovare un aumentato Senso della vita, prendere decisioni migliori.
Il tema della meraviglia è uno di quelli che mi affascinano di più, da anni. Da una parte perché mi sono sorpreso di trovarla sul mio cammino di ricerca sull’Immaginazione – inizialmente non capivo nemmeno perché fossero in relazione – e poi perché i successivi studi, sul Senso della Vita, mi ci hanno comunque ricondotto.
Non mi sarei atteso, però, di trovare uno studio scientifico che validava il mio sentire e le mie tesi (molto pragmatiche, ma non ancora scientifiche) per cui la Meraviglia non solo aiuta ad aumentare la percezione delle cose e del senso della vita, ma anche a prendere decisioni migliori.
E tutto questo lo si può avere con un esercizio narrativo di 15 minuti suggerito – ancora una volta – dalla Berkeley University, su GreaterGood.
Awe, soggezione, meraviglia
Il termine a cui fa riferimento il mondo scientifico per questi studi è “awe“, che viene tradotto con “stato di soggezione”. Alcune definizioni che se ne possono trovare nei dizionari sono:
“A feeling of great respect sometimes mixed with fear or surprise” – Cambridge Dictionary
“Un sentimento di grande rispetto, talvolta misto con paura o sorpresa”
Nel mio sistema di pensiero tutto ciò è traducibile col termine “meraviglia”, ne ho parlato anche in alcuni precedenti articoli (ad esempio parlando del sublime goethiano o propriamente di meraviglia), ma te lo riassumo qui:
lo stato di meraviglia è un istante di durata temporale varia e incalcolabile, di profonda bellezza, ricettività e connessione, ove la nostra coscienza spazia oltre i confini mentali e trae dall’invisibile qualche contenuto – un’intuizione, un senso – che al ritorno ci permette di vivere meglio e prendere decisioni più appaganti.
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Ecco perché parleremo di meraviglia e di come accenderla in qualsiasi momento.
Narrare la Meraviglia
L’esercizio che facevo io in modo ingenuo – quando avevo bisogno di una centratura, di ricollegarmi col senso delle cose e non farmi stradicare dagli eventi (negativi) della vita – era semplicemente di mettermi lì, in un momento di sospensione, ad immaginare o rivivere un momento di meraviglia.
Semplicemente, senz’altro da aggiungere, perché sia immaginare che ricordare stimolano tutto il nostro sistema, non solo il cervello, ma anche emozioni e corpo fisico, e quindi era per me come vivere un evento di meraviglia reale.
E poi scopro la “awe narrative“, tecnica che trovi in GreaterGood per la quale – per provare “awe” – basta prendere carta e penna e scrivere, o meglio: de-scrivere il momento di meraviglia, narrandolo.
15 minuti di #meravigliatiadesso
Un esercizio semplicissimo, quindi, che ti prenderà non più di 15 minuti, ma che saprà restituirti tantissimo:
- maggiore senso di connessione
Sentire che c’è qualcosa di trascendente – la trascendenza che è già data per compresa in quella “awe” – al quale si è collegati, a cui siamo appesi e che ci sostiene.
. - espansione della coscienza
In quei momenti di meraviglia (e di miracolo) il tempo si ferma, si dilata, perdendo di significato e la tua coscienza si espande, uscendo dai confini del mentale e favorendo non solo le intuizioni, ma anche la visione immaginativa.
. - ritrovare il Senso della vita
Forse forse, quello che si sente in un momento di meraviglia, non è “il senso della vita”, ma piuttosto il fatto che “la vita ha un senso” e noi sotto-sotto lo sappiamo, ma in quei momenti ci entriamo dentro, lo ricordiamo, ce ne facciamo inondare e aumenta la felicità.
. - prendere decisioni migliori
Io sono un tipo pragmatico. Certo mi perdo nell’immaginazione, ma poi quei mondi devono diventare utili, altrimenti è solo fantasia. Il fatto che la meraviglia, ampliando la coscienza e la visione sulle cose, ci permette di prendere decisioni migliori perché etiche e non egoistiche (in quei momenti, quindi, non pensiamo solo a noi stessi), credo sia il vantaggio più profondo della meraviglia.
Sono tutte cose che hai vissuto e se anche tu, come piace a me, in quei momenti hai osservato cosa stava accadendo, allora… lo sapevi già.
Il bello è che ora ci sono delle ricerche scientifiche che lo dimostrano, come ad esempio questa della, di Melanie Rudd, Kathleen D. Vohs e Jennifer Aaker del 2012: “Awe Expands People’s Perception of Time, Alters Decision Making, and Enhances Well-Being“.
Quindi… se ti va, narra la tua #meravigliadesso: prendi un pezzo di carta e una penna, o un’APP sul telefonino (io uso Evernote o mi scrivo un’email), 15 minuti e… narra la tua esperienza di meraviglia, usando tantissimi dettagli, assaporandola e rivivendola, curiosandola e descrivendola.
E, se ti va, poi fammi sapere com’è andata: puoi scrivermi nei commenti, per email (matteo@matteoficara.it) o nel gruppo Fb “Casa Ficaccioni“, che gestisco con la mia consorte Lara Lucaccioni.
Per approfondire:
➠ “Meraviglia” (TAG)
➠ “Meraviglia come Sublime” (ARTICOLO)
➠ “Awe Narrative” (TECNICA)
➠ “Can You Find Wonder in the Ordinary?”, GreaterGood (ARTICOLO ESTERNO)
➠ “Awe Expands People’s Perception of Time, Alters Decision Making, and Enhances Well-Being” (RICERCA)
➠ “Melanie Rudd, PhD” (AUTRICE DELLA RICERCA)
➠ “The neural correlates of the awe experience: Reduced default mode network activity during feelings of awe” (ALTRA RICERCA)
➠ “Teoria su Meraviglia e Miracolo” (ARTICOLO)
➠ “Una teoria sul Mentale” (ARTICOLO)
➠ “Meraviglia – Lezioni di Filosofia” (EBOOK GRATUITO)
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