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27 Settembre 2016 By Matteo Ficara 2 Comments

L’Umiltà dell’Ego e la Castità dell’Anima.

L’Umiltà dell’Ego e la Castità dell’Anima.

“Anche sul più alto trono del mondo siamo sempre seduti sul nostro culo”
– Michel De Montaigne

Si fa tanto presto a parlare di “umiltà”, come di una delle migliori qualità dell’essere umano, di cui sono esempio molti personaggi importanti della nostra storia. E si parla facilmente (e con sufficienza) anche della “castità”, anche se non è più poi così di moda.

Personalmente, però, ho avuto modo di scontrarmi con queste due “realtà” e ne ho tratto significati altri, che – se ne hai piacere – voglio condividere con te, in questo articolo su “L’Umiltà è dell’Ego, la Castità dell’Anima”.

 Umiltà Sciamanica, Umiltà Religiosa (e Sociale) 

L’etimologia di “umiltà” ci riconduce ad “humus”, la terra.

Si potrebbe quindi parlare in modo estremamente positivo dell'”umiltà”, perché essa ci avvicina al “sacer”, la radice di “sacrum”, il sacro. Ed il “sacer” era materia di quelle antiche “sacer-dotesse” che sapevano raccogliere lo spirito della terra e che sapevano incarnarlo. Erano le prime sciamane, di cui le streghe furono ereditiere.

Ma nella lezione classica del termine, quella che ci arriva attraverso il “credo” di quella stessa religione che tanto ha fatto per sradicarne ogni altro senso, l’umiltà è piuttosto intesa come “ciò che sta sotto”, in basso. E non si capisce se ciò abbia connotazioni negative, dato che “sotto terra” c’era anche l’immagine del male, o positive, perché l’umile in terra è colui che può accedere alla vita ultraterrena dei cieli.

Insomma, l’umiltà è l’atteggiamento ideale del povero, per guadagnare il regno dei cieli.
In una ideologia verticale, dove il giusto (considerato maschile) è in alto e l’erroneo (considerato femminile) è in basso, l’umiltà è la menzogna venduta dai ceti ricchi a quelli poveri, per assicurarsi che nulla cambi: che non raggiungano mai, cioè, il livello del divino.

 Castità Religiosa e Castità Esoterica 

Allo stesso modo che per l’umiltà, anche l’insegnamento per la castità è stato riletto in modo viziato.
L’etimologia del termine, infatti, significa “stato di purezza”. Poi, è chiaro, leggendo ciò nello stesso contesto religioso di cui sopra, è immediato l’accostamento alla sessualità: poiché era ritenuta “sommamente sporca” (soprattutto, ancora una volta, nel femminile).

Uno stato di purezza però è qualcosa di estremamente diverso da un diniego della sessualità.
Ad esempio una purezza “fisica” può significare essere una cura dell’alimentazione, o delle vie respiratorie, ma ci sono anche delle altre purificazioni possibili, come quelle dei propri cicli del sonno, dei sogni, dei pensieri o delle emozioni.

Ma forse lo “stato di purezza” non riguarda solo un aspetto specifico ed “essere puri” è qualcosa che riguarda l’Anima.

E quando un’Anima è pura? Quando è ciò che è.

Ammettere ciò che c’è significa stare nel Cuore, essere nel massimo grado di purezza possibile, nell’Amore, che permette il “vedere”.

Quando si vede con gli occhi del cuore, col canale immaginativo, si vede la natura profonda di ciò che è, valicando lo stato percettivo mentale (i giudizi), la matrix, il velo illusorio di Maya.

 L’Umiltà dell’Ego e la Castità dell’Anima 

Quante volte ci accade che “facciamo gli umili”?
Per fare un esempio, riporto che spesso mi capita di incontrare chi si è accorto di avere un talento di cui però non si sente meritevole o degno. Rifacendo i conti con quanto appena detto, le cose cambierebbero assai: se il talento c’è, vuol dire che esso è nell’Anima.

Ma quando è all’opera un’umiltà egoica, essa nasconde l’Anima infinita dietro un “io” finito e non permette all’Universo stesso, al divino, di manifestarsi pienamente.

Si pone in mezzo, insomma, come un tappo.

In definitiva, quindi, essere umili in modo non consapevole significa privare se stessi e gli altri del proprio “dono”, mentre essere casti significa entrare nel cuore, accorgersene ed avere il coraggio di viverlo appieno.

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Filed Under: Blog, Filosofia del Profondo Tagged With: Esplorazioni dell'Io, filosofia, Filosofia del Profondo, sciamanesimo

Matteo Ficara

Filosofo, Scrittore
Ideatore di Le Stanze dell'Immaginazione®

Mi impegno a scorgere visioni migliori e a narrare prospettive per realizzare un'evoluzione verso la Specie Felice.
Fin dalle caverne abbiamo raccontato chi siamo nelle immagini disegnate e nelle storie narrate. Raccolgo queste storie antiche, decodifico le immagini con cui ci rappresentiamo oggi e mi impegno a pensare futuro.
.
Scopri di più su di me nella BIO.

Comments

  1. Sara says

    31 Agosto 2019 at 11:54

    Bellissimo questo articolo…mi ha fatto riflettere moltissimo… Grazie

    Rispondi
    • Matteo Ficara says

      31 Agosto 2019 at 12:02

      Felicissimo che ti sia piaciuto, Sara!

      Rispondi

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MATTEO FICARA
Filosofo, Scrittore
Ideatore di Le Stanze dell’Immaginazione

Nel 2010, seguendo gli Spiriti Guida indicati da Igor Sibaldi, scopro Le Stanze dell’Immaginazione, pratica di espansione di coscienza e ampliamento del pensiero.

Le ricerche sul tema Immaginazione mi portano ad approfondire i territori della narrazione, come il mito, la fiaba e il mondo del fantastico; e le regioni del pensiero, dalla filosofia esoterica a quella accademica, approfondendo temi come il pensiero visionario, quello riflessivo, critico e strategico.

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