
“Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di serbarlo dentro di me per tutto l’anno”
– Charles Dickens
E’ in arrivo il Natale. Che “natale” significhi “nascita”, lo sappiamo già, anche se ci facciamo poco caso, presi come siamo dal suo significato commerciale.
Già con la religione e l’usanza di rappresentare la “natività” facciamo qualche passo avanti, ma spesso dimentichiamo il profondo significato di queste giornate e quindi, non viviamo correttamente lo Spirito del Natale…
In questi giorni, infatti, assistiamo ad un fenomeno naturale (il solstizio di inverno) e simbolico (il sol invictus) importantissimo, sulla base del quale, durante i secoli e le culture, hanno preso i “natali” moltissimi dèi.
Ma scopriamo i dettagli insieme…
Il Natale astronomico: il Solstizio
Del fatto che la Terra ruota attorno al Sole e su di una eclittica non credo ci sia molto da aggiungere. E’ il fenomeno che dà origine – nelle zone tra i circoli polari ed i poli – al fenomeno del “sole a mezzanotte”, ovvero di giornate che durano fino a 1680 ore (70 giorni).
Questo avviene perché lì il Sole non scende mai sotto l’orizzonte. Non tramonta, mai.
E questo ci fa riflettere molto sulla natura della nostra quotidianità, in cui diamo moltissimo per scontato (anche il sorgere ed il tramontare del Sole, appunto).
Ma non siamo qui per parlare di come andare “al di là del mondo conosciuto” (lo fa Alice, ad esempio, con i suoi insegnamenti nell’attraversare lo specchio).
E d’altronde sol-stitium significa proprio “Sole che sta (fermo)”.
Ma allora perché questi giorni sono così importanti?
Il Natale simbolico: il Sol Invictus
Nei culti alle nostre radici (romane) c’era il culto del Sol Invictus (del Sole invitto, non vinto), che esprimeva bene il carattere di forza che questo fenomeno richiama nella nostra realtà quotidiana, almeno una volta l’anno.
Sì perché durante il solstizio d’inverno (21/22 dicembre) abbiamo il minor numero di ore di luce che ci capitano durante tutto l’anno. E, viceversa, abbiamo il maggior numero di ore di oscurità.
E’ il momento in cui il Sole, la Luce, il principio del Bene (a cui abbiamo sempre associato il sole e la sua luce), sembrano cedere, lasciare spazio al Male ed alla sua profonda notte.
E’ il momento, della vita di ognuno, in cui pensi di non farcela. Pensi non ci sia un domani. Credi che non esistano alternative, vie d’uscita, possibilità… Ma il Sole ne esce sempre, e comunque, Invictus!
E quindi, questa invincibilità del Sole, che cosa ci insegna?
Il Natale esoterico e sciamanico: il risveglio
E’ curioso che il Natale sia celebrato in così tanti paesi nel mondo, anche lontanissimi e differenti per culture ancestrali, non trovi?
Perché accade ciò?
Sembra – e su queste voci antiche è tutto un groviglio di ipotesi – che tra il 21/22 ed il 25 dicembre, storicamente e mitologicamente, prendono i natali tantissime divinità di culture e credo differenti: l’Horus egiziano e suo padre Osiride, il Quetzacoatl messicano, il nostro Dioniso, Freyr (figlio di Odino), Zaratustra, Buddha, Krishna, Mithra (Persia), Tammuz (Babilonia) ed altri.
Dato che i culti antichi erano principalmente “naturali” ed animistici ed in questi giorni, in quasi tutto il pianeta, accadeva lo stesso evento (il Sole si ritirava e lasciava spazio alla Notte, per poi tornare e dare inizio ad un nuovo periodo di Luce), potrebbe anche essere vero, ma quello che ci interessa di più è che esiste, per natura, un unico “Spirito del Natale”.
Uno “spirito”, quindi, una forza, un’intento, una volontà (detta con le parole di Gurdjieff) che “anima” questi giorni, dando loro una particolare intonazione. Potremmo definirlo un anghelos (come quelli di cui ci parla Igor Sibaldi nel “Libro degli Angeli”) o semplicemente uno “spirito”: nella concezione animistica (ed anche nello sciamanesimo) tutto ha un’anima/spirito, che si può evocare o celebrare, al fine di entrarci in contatto, viverne l’energia ed apprenderne gli insegnamenti.
Quali insegnamenti?
Da un punto di vista esoterico il Sol-stizio/Sol-invictus rappresentano i diversi momenti della trasformazione (alchemica): il momento di morte apparente (nigredo, la notte) da cui nasce (albedo, alba, il “natale”) una nuova vita (rubedo)!
Ecco perché, per chi compie un cammino spirituale, è importante onorare lo Spirito del Natale nel proprio cuore (crogiolo alchemico), serbandolo dentro sé per tutto l’anno: equivale a celebrare la Vita nel suo ciclo “Vita/Morte/Vita” di cui ci parla tantissimo anche la Clarissa Pinkola Estès in “Donne che corrono coi Lupi”.
Vivi anche tu lo Spirito del Natale nel migliore dei modi…
“Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di serbarlo dentro di me per tutto l’anno”
– Charles Dickens
io (anzi) Io quest’anno il Natale non lo sento affatto!!
che cosa significa?
1) il mio Spirito è contaminato ma non addormentato quindi inconsciamente rifiuta il comune e commerciale spirito di Natale e se ne dissocia automaticamente
2) sono in principio di una lieve depressione dei moti dell’Anima la quale è tutt’altro che de-pressione ma bensì pressione, quindi “attesa” prima di una grande ribellione/svolta
3) sono attanagliata dalle abitudini piatte le quali mi fanno rifiutare la grande forza di spirito che ci vorrebbe per quel temporaneo cambiamento per quegli inutili e istantanei (a volte falsi) festeggiamenti tra conoscenti e familiari i quali hanno quasi sempre un pizzico di falsità
ECCO HO COSI’ DECISO CHE IO IL NATALE, NON POTENDOLO EVITARE, LO SUBISCO
ATTENDO IL 7 GENNAIO NEL MIO GRANDE RIFUGIO CHE È ALESSANDRO CARLO MARIA, MIO FIGLIO, DONO DIVINO DELLA MIA VITA!
UNA ABBRACCIO
A TE MATTEO, A BEA E ALLA MAMMA!
Francesca… accidenti!
Non so, quanti anni sono che non ci sentivamo? E te ne esci così?
Non intendo con “la mancanza dello Spirito di Natale” commerciale,
ricordo bene la tua animosità verso l’inutilità e la falsità che
in molti nasce in questo periodo, ma… per tuo figlio! Ah che bello!
Ti mando un augurio semplice e potente: HALLELUJAH!
Ed infine, per lo Spirito del Natale… ma perché subirlo? Mandare
chiari segnali a chi ti sta attorno che ciò che vivi lo vivi male,
può scatenare un inferno, ma magari la “discesa all’Ade” è proprio
l’unico viaggio, l’unica via di guarigione, per l’Anima che vuole
esplodere, e per “gli altri”.
In definitiva: essere originariamente se stessi non può che portare
bene. Male che va ti allontana delle persone con cui non ti trovi a
tuo agio. Ma magari questo è l’ano giusto per lasciare le zavorre e
prendere il volo, right?
E d’altronde, è proprio questo lo “Spirito del Natale”: stare sempre
nel “nascere”, come fa la Vita.
Un abbraccio!
Ti ringrazio per le sagge ed illuminanti letture che danno un senso profondo a tutte le cose….un abbraccio e nuovamente auguri nello spirito del natale che riempie il cuore.
Ciao Ancilla,
grazie mille per ciò che hai scritto (complimenti ed auguri, intendo).
Mando un abbraccio anche a te (e a tutta Torino), per celebrare questo
Natale con la Vita nel cuore.
^_^
Caro Matteo, anch ‘ io quest’anno riflettevo sul Natale e sulla simbologia dell’albero di natale. Ci ricordano che possiamo scegliere di accogliere dentro di noi la rinascita del nostro bambino interiore che avviene nella gioia e nella luce : ridiamo al nostro Natale interiore .. Siiii e …Molto bene yeahh
Ciao Laura!
e grazie per il commento festoso, nel pieno stile “Yoga della Risata”!
Come dici bene tu, anche l’albero di Natale ha la sua simbologia (se mi
ricordo bene, alcuni maestri lo appendevano al soffitto, in casa loro),
ma non ho fatto ricerche al riguardo.
Per cui direi che “il Bambino Interiore” è assolutamente il benvenuto!
***
ps: come nella Stanza n.4 di Le Stanze dell’Immaginazione, interamente
dedicata al Bambino Interiore (ecco perché si chiama “dei Giochi di Bimbo”).