
Non è vero che la prudenza non è mai troppa, può esserlo eccome! E può generare in noi stati di immobilità, di profonda indecisione che portano ad inazione anche in situazioni dove agire è necessario o sarebbe un vantaggio. È possibile rendere la prudenza un punto di forza.
“La prudenza non è mai troppa”, o anche “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. Siamo cresciuti con queste convinzioni che ci impediscono di agire, bloccandoci in un loop di pensiero da cui non riusciamo ad uscire.
Eppure la “prudenza” è stata indicata come uno dei 24 Punti di Forza del sistema VIA Character, per cui è e può essere di grande beneficio per noi, di contributo, di… forza, appunto. Può divenire una via che ci permette di realizzarci, aumentare l’efficacia ed ottenere benessere e risultati maggiori.
Prudenza, significato – etimo
Per cominciare, forse, è bene dare una definizione di ciò che intendiamo quando parliamo di prudenza. Dal latino “prudentem“, participio presente di “provvidere“, ovvero “vedere prima”.
Prudente, in definitiva, è chi valuta tutti i possibili accadimenti che si possono manifestare dopo una certa azione. Un pensatore di futuri, si potrebbe dire, una persona che fa della riflessione un elemento fondamentale del suo agire, secondo il motto “pensa bene prima di agire!”.
Un suggerimento sicuramente utile, ma che – come abbiamo visto – può trasformarsi in un blocco – chiamato spesso “paralysis of analysis” – di cui ti puoi accorgere da ragionamenti del tipo: “E se poi non ho considerato qualcosa?”, “Come posso essere corto/a che sia la soluzione giusta?”, da atteggiamenti come il continuare a rimuginare, cercare informazioni e pareri e da emozioni come un senso di incertezza (a volte divorante).
Prudenza, significato – il sistema VIA Character
Secondo il sistema VIA Character, ideato da Seligman, Peterson ed un team di oltre 60 scienziati, in un lavoro di più di 3 anni, la Prudenza è un punto di forza che appartiene alla virtù della Temperanza.
Il sistema, che ha scandagliato ogni cultura, religione, mito e filosofia, ha individuato ben 24 punti di forza, che appartengono a tutti, e li ha poi organizzati in 6 virtù, secondo il seguente schema:
- virtù della Saggezza
creatività, capacità di giudizio, curiosità, amore per il sapere, prospettiva
. - virtù del Coraggio (di cui parlo anche in questo articolo)
coraggio, entusiasmo, autenticità, perseveranza
. - virtù dell’Umanità
gentilezza, intelligenza sociale, capacità di amare e lasciarsi amare (di cui ho scritto qui)
. - virtù della Giustizia
capacità di gestire un gruppo, correttezza, leadership
. - virtù della Temperanza
perdono, umiltà, prudenza, capacità di auto-regolazione
. - virtù della Trascendenza
humor, gratitudine, speranza, spiritualità, apprezzamento della bellezza e dell’eccellenza (di cui ho scritto in questo articolo)
L’appartenenza della Prudenza alla Temperanza ci dice molto sull’utilità di questo punto di forza, dato che questa virtù è quella che contiene in sé tutti quegli aspetti che ci permettono di evitare le esagerazioni, che siano in positivo o in negativo.
C’è un concetto fondamentale, infatti, alla base del sistema dei Punti di Forza, che viene definito del “Golden Mean”, ovvero del “giusto mezzo”. Il sistema nasce all’interno delle ricerche sul benessere e di fatto, conoscere ed usare i propri punti di forza, permette di sentirsi meglio: un maggiore senso di centratura e realizzazione, un più facile accesso alla dimensione di flusso, con conseguente miglioramento della performance e dell’auto-efficacia.
Non stupisce, allora, che ciò che il sistema cerca è l’espressione armonica dei propri punti di forza: bisogna stare attenti ai sovra e sotto usi di questi aspetti di forza, perché altrimenti – in un attimo – invece che darci energia, ce ne tolgono.

Benefici della prudenza e suoi ostacoli
Chi, come me, ama riflettere sulle cose ed ha piacere e bisogno di ponderare bene le variabili prima di prendere una decisione, di certo sa già quali sono pregi e difetti della prudenza: permette di evitare errori, ma può portare a loop senza fine ed a paralisi.
Per poter essere prudenti in modo corretto, quindi, è bene “smontare” la prudenza in alcune delle sue possibili fasi (non sono uguali per tutti) e utilizzarle al meglio:
- ci si presenta una decisione da prendere, un’azione da fare
- non abbiamo certezza
- iniziamo a raccogliere dati e a riflettere
- torniamo sulla decisione più e più volte, creando degli scenari di possibilità
Fin qui tutto bene, ma poi avviene il loop: quegli scenari ci portano a considerare che ci sono vantaggi e svantaggi per ogni situazione e ci blocchiamo, cercando la via migliore, o addirittura quella perfetta.
In questo loop finiamo per dare troppa attenzione ai dettagli e a dimenticarci l’obiettivo: magari si trattava di una decisione semplice, alla quale possiamo addirittura rimediare più avanti, cambiando scelta; ma per chi cerca la perfezione, o per chi quella scelta si trasforma in un fatto identitario, il blocco permane.
Ecco cosa puoi fare, se ti capita di incartarti:
- focalizza
Quando valuti gli scenari, non valutare solo i loro pregi e difetti, ma ricordati qual è lo scopo della tua decisione. Se si tratta di una università, ad esempio, allora ricordati che puoi sempre fare una prova e magari cambiare.
. - abbandona l’idea di perfezione
Ricordati anche che non esistono “scelte perfette”, per cui cerca di puntare al meglio possibile per te, in quel momento, con le informazioni che hai a disposizione. Certo, una buona raccolta di informazioni ci aiuta a valutare, ma a volte ci rende le cose difficili, dandoci più opzioni ed aumentando la complessità della situazione.
. - usa anche la pancia ed il cuore
Che fare a quel punto? Quando la complessità aumenta, non affidarti alla sola logica, ma segui un po’ anche la pancia ed il cuore: non solo perché hanno un loro cervello (come ricorda anche Lara, la mia consorte e socia, in questo articolo), ma anche perché – di fatto – ogni processo decisionale passa anche per le emozioni (come dimostrato da Damasio).

Se sei una persona prudente…
Se hai certezza di poter dire che la prudenza è un tuo punto di forza, ma che ti trovi spesso in stati di blocco perché non sai andare avanti, potresti:
- valutare anzitutto di fare il questionario del VIA Institute per scoprire se effettivamente la prudenza è un tuo punto di forza;
- se lo è e ti blocchi, ti invito a scoprire il workshop sui Punti di Forza, occasione in cui ti aiuto a scoprire come applicarli nel modo ideale, senza esagerazioni né in sovra e né in sotto-uso:
- se invece non c’è e ti trovi comunque in impasse nel prendere le decisioni, magari… scrivimi e facciamo due parole, posso aiutarti ad esprimere al meglio il tuo potenziale con degli incontri 1-a-1 a te dedicati.

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