
Quando si pensa ad un SuperCattivo lo si fa sempre in opposizione ad un SuperEroe. Si pensa siano personaggi secondari, marginali, ma le cose non stanno così: è l’esistenza di un Grande Male che richiama in noi la nascita di un SuperEroe. La domanda è: quali sono i mali del mondo? Di quali supereroi abbiamo bisogno?
Superman dovette combattere col Generale Zod, a causa del quale il padre di Kal’El (nome kryptoniano di Superman) decise di inviarlo sulla Terra, dove divenne un Super-Uomo. Il giovane Bruce Wayne si incontra con un malfattore che gli ucciderà i genitori, dando origine a Batman. Quello stesso malfattore sarà poi il famoso Joker.
Insomma… sembra di poter dire che la genesi dei SuperEroi è in qualche modo sempre plasmata dalle mani di un SuperCattivo, come se fosse necessario un grande Male a risvegliare in un uomo e una donna qualsiasi, quel “potere” capace di portare un nuovo equilibrio.
Quali sono i SuperEroi di cui abbiamo bisogno oggi?
Per saperlo possiamo inseguire le vie di una filosofia dei SuperCattivi, che ci porterà a scoprire quali sono i nostri più grandi mali… e di quali supereroi abbiamo bisogno.
SuperCattivi
Il SuperCattivo è, per troppo tempo, stato considerato un alter-ego negativo del SuperEroe. Molte volte, invece, esso più che essere uno specchio dell’altro, ne è un’origine: senza super-cattivi, super-mali, mali sociali diffusissimi, mali della terra, della specie, non avremmo bisogno di SuperEroi o super-soluzioni.
In definitiva, infatti, così come un SuperEroe è la rappresentazione di un’umanità ideale (e perfetta o potente), allo stesso modo un SuperCattivo rappresenta paure, timori e confini che l’umanità vede per se stessa.
Facciamo degli esempi:
- Lex Luthor è l’idea che la mente geniale umana possa essere usata contro l’umanità stessa, il timore che si possa essere intelligenti e non volere più il “bene” dell’umanità, insomma;
- Goblin (di Spiderman) è il timore che la genetica e la tecnologia possano portare ad una folle evoluzione;
- Joker rappresenta l’idea del vivere al di fuori delle regole, da sempre una delle paure maggiori dell’essere umano.
Recentemente, poi, sembra che anche i grandi schermi abbiano deciso di mettere in discussione la formula:
SuperEroe = individuo buono con SuperPoteri
Sono infatti apparsi personaggi come Brightburn, chiamato anche “Angelo della Morte”, e una intera serie dedicata a SuperEroi poco etici (anzi: per niente), intitolata “The Boys”.
Sono ambedue esempi di un modello che va contro quella formula magica: versioni di uomini e donne, con i superpoteri e col cuore nero.
Il problema del Male
Che cosa sta succedendo?
Accade che abbiamo fallito l’esperimento. La narrazione dei SuperEroi nasce come desiderio di creare (o quantomeno pensare) un’umanità potente, capace, giusta, eppure…
Più gli eroi erano grandi, più il loro potere aumentava – anche creando delle sinergie (come gli Avengers) – più aumentava il male che essi incontravano.
Nel terzo video sulla filosofia dei SuperEroi affronto proprio questo tema: più rendiamo grande l’idea di umanità, più ci diventa evidente il suo stesso confine, ovvero quel Male connaturato all’essere umano.
Insomma: l’umanità non è buona. O almeno non solo.
Ma questo non è un male: invece che nascondere quella parte di noi stessi (il lato Bestia), per lasciare in evidenza solo le apparenze (la Bella), abbiamo occasione di conoscere i nostri confini e… affrontarli. O comunque saperli, invece di ignorarli.
I mali del mondo
Ho sempre avuto una domanda – senza risposta – in testa:
“Ma è proprio vero che dobbiamo attendere una invasione aliena per ricordarci di vivere tutti sotto lo stesso cielo?”
Eppure per ora mi sembra che l’unica risposta sia un sì: ci troviamo ad affrontare problemi di “male universale” che sono stati generati da noi.
C’è differenza tra questi problemi e le guerre mondiali e quelle ancora attive in giro per il mondo – nonostante il fatto che anche lì abbiamo dimostrato la nostra disumanità – perché qui non si parla più di un paese contro un altro, di ingiustizie e di leggi, di antisemitismo sostenuto da una o un’altra ideologia o religione…
Ora non abbiamo più scuse, perché stiamo distruggendo l’intero pianeta
#globalwarming #climatechange
I SuperEroi di cui abbiamo bisogno? Siamo noi
E se fosse arrivata, la “razza aliena” a sterminarci tutti, ma… non fosse aliena?
Se fossimo di fronte al SuperCattivo e non ce ne fossimo accorti?
Un SuperCattivo è l’icona del male, del grande male che non colpisce il singolo (non il SuperEroe e non l’essere umano qualsiasi) o una classe, una nazione o uno stato, ma l’intera umanità, il pianeta… è il male radicale: è l’umanità.
Il male siamo noi, ogni giorno, nelle piccole-grandi azioni: la disattenzione verso il prossimo, la rabbia senza conoscenza e comprensione, le ideologie di superiorità, il sessismo, il razzismo e lo specismo. Ma soprattutto – secondo me – l’accidia, il lasciare che le cose si svolgano, la deresponsabilizzazione.
SuperEroi e SuperCattivi raccontano che ci piace vederci potenti, capaci, buoni, ma che abbiamo paura di accorgerci dei nostri stessi confini. Ne abbiamo paura perché quegli stessi confini sono un richiamo, un grido, un urlo sempre più urgente alla vita, ad esserne fieri, meritevoli e responsabili.
SuperEroi o SuperCattivi siamo noi, nelle azioni di ogni giorno. Perché a volte basta un gesto, più che una parola. Una mano tesa che diventi un abbraccio, uno scambio di sguardi che diventi lacrime di comprensione e di amore.

» UgurGallen «
I SuperEroi di cui abbiamo bisogno sono persone che scelgono di fare, di sapere, di essere pienamente nella vita, ogni giorno, nel bene e nel male.
I loro superpoteri sono:
- la supervista che gli permette di scorgere il vero al di là delle apparenze: fake news a cui rispondere con la ricerca, mode e notizie a cui rispondere con la verità, volti a cui tendere ascolto, prima di emettere giudizio;
- la superforza: una volontà d’acciaio, inossidabile come quella di Superman, che permette loro di riportare il focus sempre alla causa più grande, che è la vita;
- l’elasticità: o la resilienza, la capacità di subire colpi – che la vita ne dà – ma di rialzarsi sempre, di rimettersi in carreggiata;
- il superudito: ovvero la responsabilità, la capacità di sentire chi ha bisogno e di esserci, di rispondere, non di scappare o far finta di niente;
- l’umanità: una debolezza, forse, quella vulnerabilità di sapersi finiti, piccoli in questo grande universo. Un’abilità da invidiare, che ci porta a cercare una mano, accanto alla nostra, che ci porta a guardare all’altro come ad un vicino, un amico, un alleato con cui affrontare – ogni giorno – la sfida più grande: accettare che siamo fallibili e possiamo sbagliare, ricordandoci il potere più grande: a questi errori possiamo porre rimedio, con l’amore, con la cura, col cuore.
Per approfondire:
➠ Filosofia della Specie (TAG)
➠ Perché questo articolo? Il mio impegno (PAGINA “Mi presento”)
➠ Ugur Gallen – Gallery (PROFILO INSTAGRAM)
➠ Filosofia dei SuperEroi (SERIE DI VIDEO)
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