
C’è una corrispondenza importante tra la felicità ed i futuri. Anche se spesso si pensa alla felicità come ad uno stato di presenza, c’è qualcosa in più, in questo stato di profondo benessere, che il “qui e ora”: ci sono le possibilità dell’avvenire.
Dal 2020, al centro della mia ricerca, oltre alla Filosofia ci sono Felicità e Futuri. Solo oggi mi rendo conto della stretta relazione che c’è tra felicità e futuri.
Spesso si pensa che il futuro sia necessariamente uno stato “mentale” e che, come tale, ci porti lontano dal momento presente, per molti visto come il perno fondante della felicità. Ma c’è un altro modo di vedere le cose che, invece, avvicina lo stato di felicità ai futuri.
Felicità e Futuri
Ho incontrato la felicità seguendo Lara, mia consorte e socia in Happiness for Future.
La felicità è stata sempre una sua passione: il suo entusiasmo di vivere, l’interesse per le pratiche di benessere che l’hanno aiutata a vivere meglio e che insegna, sono stati i punti di partenza del suo cammino nella ricerca della felicità, che l’hanno portata ad incontrare le mitiche Daniela Di Ciaccio e Veruscka Gennari di 2bhappy Agency e a diventare prima Genio Positivo® e poi anche Chief Happiness Officer (una specie di “manager della felicità”).
Con Lara ci incontrammo “nel cuore”.
Io seguito la mia ricerca: filosofia, pensiero, stati di consapevolezza e di coscienza, immaginazione. Poi qualche anno fa, in modo del tutto inaspettato, mentre facevo ricerca di immaginazione nei territori del sufismo, mi sono ritrovato ad iniziare un percorso sul tema del cuore. Non me lo sarei mai aspettato, dato che credevo l’immaginazione una facoltà mentale, eppure…
La “himma”, il potere creatore del cuore.
C’era questo concetto della “himma”, nella filosofia Sufi riportata da Henry Corbin, che veniva tradotta con “il potere creatore del cuore” e non potei fare a meno di notare come, in altre culture, il cuore fosse anche la sede della memoria (altra faccia della facoltà immaginativa), della coscienza e della creatività… ovvero dell’immaginazione.
Tra misteri e scienza.
Grazie agli studi dell’Heartmath Institute che aveva seguito Lara per apprendere ed insegnare la coerenza cardiaca, c’erano diversi elementi che mi aiutarono: il fatto che il cuore ha circa 40mila neuroni e, per cui, ha un suo cervello, il fatto che ha memoria, il fatto che è la sede di particolari processi di intuito. Tutto dava sostegno anche alle teorie che avevo studiato passando da territori più “misterici”.
Fu così che incontrai la Felicità.
Alla fin fin fine, quindi, mi addentrai negli studi di Lara, appassionandomi alla felicità anch’io, perché iniziai a vederla come una espressione della consapevolezza, tema fondamentale per me e alla base di Filosofia, Felicità e Futuri. Seguendo la felicità, nel 2020, feci anch’io la formazione come Genio Positivo®, con un progetto sul Pensare Futuro, e poi anche Chief Happiness Officer.
Dalla Felicità ai Futuri.
Fu proprio con la formazione a CHO, che conobbi i future studies e me ne innamorai. Una delle skills ottimali per un buon Chief Happiness Officer è, infatti, proprio quella di saper costruire degli scenari per navigare nell’incertezza e per individuare uno scopo, un “futuro preferibile” verso cui muoversi e da realizzare.
Futuri e immaginazione.
Gli approfondimenti successivi che feci sui futuri, mi portarono a comprendere come, per me, il futuro fosse il luogo naturale ed ottimale ove spendere le competenze acquisite in 12 anni di ricerca e pratica immaginativa: il futuro è il luogo del possibile e di certo l’immaginazione è la facoltà che, più di tutte, ci permette di scoprire possibilità cui – poi – dare spazio nel concreto.

Futuro e felicità
Presenza e Futuri.
A ben pensarci, il collegamento della felicità con i futuri è immediato: se non costruiamo futuri, non possiamo pensare di essere veramente felici. Senza un pensiero rivolto al futuro, accadrebbe quel che è accaduto molto spesso finora: vivremmo in uno stato di “presenza” cieca, che ci ha condotti a prendere scelte egoistiche, senza pensare alle conseguenze.
“Ogni nostra azione produce o consuma futuro”
Roberto Poli
C’è presenza e Presenza.
Forse è necessario definire meglio cosa si intende qui con “presenza”. Si parla spesso degli stati di “presenza”, usando termini diversi tra loro: presenza, adesso, qui e ora – per menzionare i più comuni. Eppure ci sono grosse differenze tra essi: il primo in particolar modo fa riferimento diretto al tempo, al “momento presente”. Se ci si addentra un po’ negli studi filosofici (filosofia della mente) sulla coscienza (ed anche sul tempo), ci si può accorgere di come non sia affatto semplice definire questo momento temporale: quanto dura quel momento di “presente”? Cosa ci permette di definirlo come tale?
Al posto di quei termini che fanno necessariamente riferimento al tempo, possiamo provare ad usare l'”adesso”, che ha una connotazione più legata alla coscienza, piuttosto che al tempo: l’adesso è uno spazio, lo spazio della coscienza in un dato momento, con tutto ciò che essa contiene.
Non importa se la coscienza sia spostata verso “ciò che c’è” (il qui e ora del corpo, degli oggetti, del respiro) o verso altro, come ad esempio quando la coscienza si proietta verso un viaggio di andata e ritorno immaginale, l’adesso è il suo “luogo”.
Il futuro adesso.
In qualche modo, quindi, anche il futuro – anzi: tutti i futuri possibili in un dato momento – sono contenuti in quello spazio di coscienza che è l’adesso. L’avvenire, lo svolgersi di ciò che c’è, con tutte le varie possibilità, esplodono dal momento in cui si osserva: sono l’atto stesso di osservare, che conquista spazi, che esplora, conosce.

Felicità e futuri
Felicità come possibilità.
La radice etimologica del termine, il latino “felix”, significa propriamente “essere fertile”. Essere fertili nel senso di poter generare, far nascere e crescere. Ciò è possibile quando abbiamo opzioni di scelta ed energia. Dunque la felicità contiene in sé le possibilità e quei “possibili” che sono la materia stessa di cui è fatto il futuro.
Futuri e possibilità.
C’è anche da ricordare quale sia l’effetto di avere / non avere delle prospettive per il futuro. Ci sono diversi studi (uno sul beneficio dei futuri intesi come “distanza tra l’immagine attuale e quella possibile di sé“, un altro su “prospettive e stress“) uno che tendono a mostrare come, senza delle prospettive, ovvero senza opzioni / possibilità per il futuro, cadiamo più facilmente in stati di ansia e depressione. Insomma: il futuro fa bene alla salute!
Costruire Futuri e Felicità.
Ecco perché, con Lara, abbiamo scelto “Costruiamo Felicità e Futuri” come slogan della nostra società Happiness for Future: siamo certi che costruire felicità significhi anche costruire futuri, cioè avere uno sguardo ecosistemico che guida le nostre scelte, che ci porta ad aumentare il benessere personale e collettivo, affinché aumentino le possibilità e gli orizzonti, per poi scegliere e realizzare insieme le prospettive preferibili.
Ti invito a scoprire di più sul nostro impegno, nella “Dichiarazione di Intenti” che abbiamo pubblicato in Happiness for Future.
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