
.
“Chi impara realmente a vedere si avvicina all’invisibile”
– Paul Celan
Ci sono degli Eroi del tutto particolari, magici, che riescono a vivere in più mondi: quello visibile a tutti e l’invisibilità. Harry Potter, col suo mantello, e Frodo Baggins con l’anello in Il Signore degli Anelli ne sono degli esempi.
In che modo, questa invisibilità, può essere un potere?
Visibile ed Invisibile
Cosa vuol dire vivere in un mondo “visibile” e cosa, invece, in uno “invisibile”?
La nostra realtà è fatta principalmente di visibilità: non solo gli occhi sono il canale percettivo maggiore, non solo questa è la società delle immagini, ma la visibilità denota anche un “modus percepiendi”, ovvero un modo di valutare se stessi attraverso il filtro del mondo (essere più o meno visibili) e viceversa.
Ma il visibile è solo una piccola parte della realtà e basterebbe un microscopio per dimostrarlo: cellule composte di atomi, composti di atomi ancora più piccoli, tutti tenuti insieme da “gabbie di forze invisibili” (campi di energia).
Il non-visibile, quindi, invade la nostra realtà ben più potentemente del visibile, ma lo fa in modo sottile, al livello dell’energia e delle forze, delle spinte interiori e delle influenze esterne, dei moti dell’anima e del mondo (e di ciò che “anima il mondo”).
Il Regno degli Spiriti
Che cosa “anima il mondo”? Si fa presto a dire che il mondo ha un’Anima, ma la parola “anima” cosa indica?
A mio modo di vedere, l’Anima è quella parte del Grande Spirito che “anima tutte le cose. Puoi considerare il “Grande Spirito” come preferisci: lo Spirito Unico, Dio, l’Uno, lo Spirito Santo, ecc… ed anche come ciò che è invisibile, l’invisibilità.
L’invisibile è l’Anima del Mondo, è ciò che ne muove ogni cosa, donando loro uno “spirito”.
Ecco, una delle cose che porta con sé maggior “terrore” è proprio questa questione degli “spiriti” o del “mondo degli spiriti”: il mondo invisibile è dominato da queste forze invisibili, spesso viste come qualcosa di estremamente negativo. Ne è una dimostrazione l’anello di Frodo, che lo catapulta nella dimensione del “cattivo” Sauron.
Certo, nel racconto di Tolkien quella del “cattivo” è proprio la veste di questo personaggio, ma per ciò non si può dedurre che il mondo dell’invisibilità sia sempre “il mondo del male”.
Certo è spesso una reazione immediata, forse in parte connaturata con l’uomo moderno, quella di reagire allo sconosciuto ed al “non conoscibile” (invisibile per eccellenza) come a qualcosa di estremamente negativo.
Ma a pensarci bene è solo il risultato di un’ideologia di potere, che tende a “dominare” ciò che conosce, il mondo, il visibile ed a distruggere, rifuggire o denigrare il non visibile.
La Natura dello Sciamano
Il Mondo degli Spiriti, per uno Sciamano, è la Natura Selvaggia.
E’ il “mondo al di là del mondo”, dove si intende “al di là del controllo” che è possibile sul mondo. E’ il luogo dell’Anima Selvaggia, dei miti e degli dèi.
La sua sostanza è il sogno, o almeno i sogni (e le immagini) sono le sue propagini che, come dita invisibili, si affacciano nel mondo visibile prendendo forma ed aspetto diversi (sono i volti degli dèi): nuvole o oggetti che assomigliano a volti (pareidolia), le sincronie ed i segni che capitano nel quotidiano, quelle immagini che vengono a trovarci nei sogni o negli stati di coscienza “altra”.
E questi volti sono come “animati” da uno “spirito”. Sono gli “spiriti” delle cose.
E’ quindi questo il mondo dove vive lo Sciamano?
Questo è solo uno dei livelli più prossimi di quel Regno degli Spiriti in cui lo Sciamano compie la sua “Caccia all’Anima”.
Ed ogni gradino che si scende in questa discesa agli inferi svela sempre più potenti e segreti dèi, a volte terribili ed altre volte meravigliosi, ma sempre da considerarsi – come in un mandala – “frammenti del caleidoscopio dell’Anima”.
Ecco che, allora l’anello de Il Signore degli Anelli ed Harry Potter col suo mantello, sono da considerarsi come degli Sciamani: coloro che possono viaggiare nei mondi, trovare i volti frammentati dell’Anima che giacciono nell’invisibile, coglierli, vederli, e poi, alla fine, riunificarli.
Lascia un commento