
Una recente ricerca di neuroscienza dimostra che possiamo immaginare in modo più lucido, chiaro e definito, se diminuiamo lo stato di eccitazione delle cellule neurali (nella corteccia visiva).
Esistono delle condizioni del cervello per cui siamo più o meno in grado di usare la nostra immaginazione.
Sembra che la chiarezza, la profondità e la nitidizza della visioni immaginative dipenda in larga parte dallo stato di eccitazione dei nostri neuroni nelle aree corticali deputate (la cosiddetta “visual cortex“).
Vediamo quindi cosa puoi fare per migliorare il tuo lavoro di immaginazione.
Cosa dimostra la ricerca
Ho trovato molto interessante questa ricerca anche perché si pone al fianco di altre ricerche che seguivo, come quella sull’incapacità di vedere immagini (aphantasia) dando loro un completamento.
Il professor Pearson e il dott. Keogh intuiscono, infatti, che le loro scoperte potrebbero spiegare l’aphantasia: “Questa scoperta potrebbe anche far luce sul tema tempestivo di ciò che provoca aphantasia e iperphantasia (immaginazione densissime di dettagli)”.
Lo studio sulle neuroscienze è stato condotto per ora (2020) su un piccolo numero di elementi ed ha utilizzato un approccio multi-metodo. Il suo scopo era quello di identificare i legami tra eccitabilità e forza dell’immagine, attraverso l’analisi dei dati di imaging cerebrale fMRI e l’induzione magnetica (un metodo chiamato Transcranial Magnetic Simulation o TMS).
Il risultato?
Meno la corteccia visiva è eccitata, meglio immaginiamo.
La ricerca ha sperimentato stati di diversa stimolazione dell’area cerebrale, portando a galla la conferma sul fatto che una ridotta eccitazione della zona visiva aumenta la nostra capacità immaginativa:
“Sorprendentemente, i partecipanti con corteccia visiva meno eccitata hanno visto immagini mentali più forti“, dott.ssa Rebecca Keogh – https://bio-protocol.org/eLIFErap50232?item=s4-1
“Pensa alla corteccia visiva del cervello come a una lavagna. Disegnare un’immagine su una lavagna polverosa (più eccitabile) renderebbe difficile la visione, ma se disegni su una lavagna più pulita (meno eccitabile), l’immagine sarà più chiara.”, dice il dott. Keogh – tradotto da UNSW Sidney
Cosa puoi fare
Se le cose stanno in questo modo, allora, viene da chiedersi: “Cosa posso fare per migliorare la mia immaginazione?”.
I suggerimenti sembrano essere due:
- fare almeno una pratica di rilassamento;
- iniziare una dieta delle immagini.
Sulla dieta di immagini ho scritto un articolo, ma in breve: se continuiamo a nutrirci di immagini forniteci dall’esterno (film, serie, telefonini, videogiochi), non siamo in grado lavorare bene con l’immaginazione.
Sulle pratiche di rilassamento si può dire moltissimo. Te ne consiglio alcune, che ho praticato e che so hanno un basamento scientifico: Mindfulness e Coerenza Cardiaca.
Sulla Coerenza Cardiaca posso darti anche qualche informazione in più, dato che la insegna la mia consorte Lara Lucaccioni, unica certificata in Italia.
Gli studi trentennali americani della HeartMath Institute, hanno scoperto molte cose interessanti sul cuore, come ad esempio che è un cervello, con 40mila neuroni e che, con una pratica semplice, possiamo portare cervello e cuore in coerenza, abbassando lo stress, e aumentando chiarezza e calma. Pratica insegnata anche in NASA e in diverse aziende Fortune 500.
Obiettivo della pratica: calma, focus, chiarezza e maggiore intuizione.
Lavora con: attenzione al cuore e al respiro.
Se vuoi saperne di più, puoi:
- seguire le pratiche gratuite che tiene sulla sua pagina FB,
- scoprire la pagina nel sito: https://www.laralucaccioni.com/ama-il-potere-della-coerenza-cardiaca/
Allo stesso modo, per le esperienze di immaginazione, è necessario raggiungere uno stato di rilassamento.
Ecco perché quando insegno a pensare per immagini lo faccio accompagnando le persone in uno stato di rilassamento.
Solo in questo modo possiamo condurre la nostra coscienza dai luoghi della ragione a quelli, più ampi, del pensiero, in un “viaggio Andata e Ritorno” nei luoghi dell’immaginazione.
Per approfondire:
“How strong is your mental imagery? It might depend on how ‘excitable’ your neurons are“, Università del Nuovo Galles del Sud, Sidney (ARTICOLO ESTERNO, ENG)
“Aphantasia“, matteoficara.it (ARTICOLO)
“Studio Rebecca Keogh“, eLife (RICERCA, ENG)
“Una dieta di immagini“, matteoficara.it (ARTICOLO)
“Come il rilassamento migliora anche longevità“, Nature (STUDIO, ENG)
“Rilassamento, benefici sugli stati di eccitazione“, Benessere (ARTICOLO ESTERNO)
“Coerenza Cardiaca“, laralucaccioni.com (PAGINA ESTERNA)
“Andata e Ritorno“, libro Matteo Ficara (LINK ESTERNO)
Articolo molto interessante.
Fa riflettere sulla perdita di immaginazione, e quindi di capacità di pensiero, che subiamo guardando a lungo i programmi televisivi: la corteccia visiva viene subissata di immagini in modo estremamente passivo. Tant’è vero che spesso, anche solo poche ore dopo, non ricordiamo più che cosa abbiamo visto in televisione.
Grazie Giuseppe ^_^
Sono lieto che hai apprezzato l’articolo. Di fatto, come tu stesso dici, abbiamo una “perdita” di dati guardando la televisione e peggio ancora… quello che è accaduto alla nostra capacità di attenzione e immaginazione dopo l’avvento dei telefonini. In questo momento non solo raramente sappiamo immaginare, ma non abbiamo nemmeno la forza di mantenere l’attenzione focalizzata per più di qualche secondo.