
Immaginazione, immaginazione creativa o creatrice, immaginazione come visualizzazione, immaginazione erotica, immaginazione attiva, immaginario. Immaginazione scientifica. Immaginazione contemplativa. Quanti tipi di immaginazione esistono? Quali sono le differenze? Come usare questa facoltà?
Origine della Immaginazione
Prima si passare alle qualità ed alle tipologie “attive / ricettive” dell’Immaginazione, diciamo che cosa essa sia. Le sue definizioni cambiano moltissimo se si va da un dizionario classico ad uno filosofico: si può passare dall’intenderla come un ingranaggio dei processi mentali, fino a vederla come un “agente metafisico” che partecipa alla plasmazione delle cose (una specie di demiurgo).
Soltanto curiosando anche in altre possibili origini, però, si inizia a parlare dell’immaginazione collegandola al cuore.
Non è stato facile arrivare a questa conclusione, perché spesso si considera solo il latino imaginatio, imaginationis, mentre una migliore origine del termine è la himma dei Sufi, il “potere creatore del cuore”, come riporta Henry Corbin in “L’Immaginazione Creatrice. Le radici del sufismo” [lo trovi cliccando qui].
Cuore e Immaginazione
Parlare di questo collegamento tra Immaginazione e cuore è importantissimo, perché significa legare l’Immaginazione a temi ed ambienti che tendenzialmente non gli erano accostati e che invece aprono la strada a moltissime riflessioni:
- la passione, le emozioni superiori e l’intuito.
Le ricerche – in particolare della Heartmath institute americana – sembrano dimostrare che è in questo legame col piano emozionale che all’Immaginazione si lega l’intuito.
. - entusiasmo, eros e stati di estasi.
Avere la capacità di “tenere il dio dentro”, così come recita la traduzione letterale dell’entusiasmo, avvicina moltissimo il lavoro immaginativo alle estasi che descrivono i santi, degli incontri di profondissimo eros in cui il contatto col numinoso è estremamente potente. Questo è accesso al vedere immaginativo del sacro.
. - bellezza e innamoramento.
Come accennato, l’accendersi di un entusiasmo porta al vedere immaginativo del sacro, quelle estasi mistiche tipiche di un approccio estetico alla vita e alle immagini. Estendere questo approccio significa cercare, accogliere e nutrire la bellezza nel proprio vivere, ovvero la ricerca della natura invisibile delle cose. Questo mantiene aperta la porta al sacro e permette di vivere in un costante innamoramento.
. - amore e coscienza di sé.
E che cos’è l’Amore? Qualcosa che si raggiunge, che si diventa, una qualità dell’essere. Per giungere in quelle zone ove la coscienza è rarefatta e l’ego quasi dissolto, solo l’Immaginazione può aiutare, dandoci un’immagine cui somigliare.
Immaginazione e Immaginario
Parlando di Immaginazione, inoltre, citeremo – impossibile fare diversamente – “l’immaginario”. Che esso sia da intendersi nel senso “collettivo” junghiano, come sede degli archetipi, o come grande “hard disk” cui fanno riferimento memoria e fantasia per le loro operazioni (rispettivamente di recupero e modificazione delle immagini); in ogni caso dobbiamo considerare che uno spazio del genere esista.
Difficile dire quale sia la sua natura: è un mondo i cuoi abitanti sono le immagini, quei phantasma citati anche da Agamben (“Ninfe“) e Ferraris (“L’Immaginazione“), è una specie di “mondo delle idee” platonico, ove possiamo trovare i codici ancestrali e fondamentali di ogni cosa (molto archetipico), o ancora è come il mondo degli spiriti delle culture sciamaniche, composto da “anime” che sono anche immagini?
Se l’Immaginazione fosse un mondo, sarebbe il famoso “mondo di mezzo” tra l’invisibile ed il visibile.
Come qualità sciamanica, il suo ruolo sarebbe quello di portare avanti e indietro le anime, come uno psicopompo.
Insomma… di certo bisogna dire che – in qualche modo – le immagini esistono.
Esistono concretizzate in un oggetto o in un discorso ed esistono anche “a sé stanti”, ovvero prima ancora di essere rapite – come una Persefone – e portate nel mondo. Esistono al di là del tempo e a volte vengono narrate nei secoli – come quelle di miti e di fiabe, che partecipano in modo potente al mantenimento di un “hard disk” immaginativo – e altre volte vengono da attimi che non hanno ancora incontrato la storia.
Ma che vengano dal passato, dal presente o dal futuro, non si può fare altro che ammettere che c’è un al di là immaginativo, da cui queste anime appaiono, per poter essere portate nel mondo.
Se, quindi, l’Immaginazione è quello spazio – una specie di filtro – tra il mondo invisibile (della pura energia) e quello visibile (delle cose), allora di certo l’immaginario è un pezzettino di questo spazio, più prossimo al mondo di superficie che non a quello delle più oscure profondità.
In questa zona, siamo noi – come coscienze singole, sociali e collettive, attraverso le nostre idee e le narrazioni – a tenerlo in vita.
Immaginazione Attiva
Quando si parla di immaginazione attiva, tendenzialmente lo si fa pensando all’opera di Jung. Io preferisco, invece, fare riferimento alle mie esperienze pratiche e ad un’opera filosofica interessantissima, intitolata “Immagini attive. Breve storia dell’immaginazione transitiva” di Tonino Griffero (attualmente è fuori catalogo, ma ti metto comunque il link qui).
Una “immaginazione transitiva” è qualcosa che amo assai: si parla di qualcosa di plastico, di agente e attivo, che fa e può fare, che è quasi vivo. È una bellissima definizione dell’Immaginazione per come anche io la intendo: una specie di pneuma, uno spazio vuoto ma denso di vita, di energia. Queste immagini sono come gli abitanti di quei luoghi e hanno delle storie che possiamo scoprire, se sappiamo vedere e ascoltare (che viene dal piano invisibile): l’immaginazione permette a queste “idee” di assumere un volto, un’immagine, rendendole visibili.
Questo mondo, il mundus imaginalis, ha delle caratteristiche sue intrinseche, che lo rendono – appunto – transitivo. Non è quindi un luogo inerte, ma vivo e operante. Oltre a ciò, noi possiamo accedere a questo luogo e agire – spesso solo nei suoi sostrati più bassi – o lasciarlo agire in noi. Qui la differenza tra immaginazione attiva o passiva.
Vediamo gli strumenti dell’Immaginazione attiva:
- Fantasia.
Spesso scambiata per l’Immaginazione (probabilmente sai che in italiano le due parole vengono usate come sinonimi). La fantasia è – in senso stretto – una funzione attiva della coscienza per la quale uniamo immagini insieme: come ad esempio “uomo+cavallo = centauro”. Nel senso etimologico si lega al greco phantasma, col senso di “rappresentazione” (quel volto / immagine che viene assunto da un’energia, per mostrarsi).
Forse il senso più pieno della fantasia stava – nelle culture di un tempo – nell’indicare ogni forma che si manifestava dall’invisibile al visibile. In questo, quindi, si potrebbe leggere in questo modo: i phantasma sono gli abitanti del pianeta / mondo Immaginazione.
. - Visualizzazione.
La funzione più conosciuta, forse, del lavoro con le immagini. È una funzione attiva perché in essa le immagini vengono in qualche modo “volute”. Se penso ad una visualizzazione so che a breve dovrò chiudere gli occhi PER vedere, ovvero c’è una intenzione, che poi viene in qualche modo accompagnata ed assecondata da un narratore esterno (non sempre), che crea parte della struttura, della cornice narrativa, in cui ci accompagnerà.
. - Immaginazione Creativa.
È sicuramente l’uso più famoso e che più si avvicina all’etimologia Sufi. L’Immaginazione Creatrice è molto vicina – per l’uso che se ne fa – alla visualizzazione, ma differente per il fatto che è più continuativa e meno sporadica e quindi non richiede solo un intento, ma un vero e proprio impegno, quasi una ritualità.
Molto spesso, poi, all’atto creativo possono essere aggiunte altre formule di rinforzo, come la ripetizione di frasi (o mantra) e talvolta anche a gesti. Se lo conosci, è in parte anche l’uso che ne viene proposto quando si parla della “Legge di Attrazione” in “The Secret“, il libro che ha reso famoso questo uso – anche se in modo improprio – dell’Immaginazione.
Per questo l’immaginazione creatrice è la più famosa ed è l’uso che la rende più vicina alla “magia” così per come la conosciamo.
In ognuno di questi accessi, è la coscienza che veicola un intento o un volere e che, quindi, incide nel piano immaginale il suo solco. Ora andiamo a vedere cosa accade, invece, quando si accede allo stesso piano ma senza pretese, perché è in questa sottile differenza tra “volere individuale” e “accettazione” (Volontà metafisica) che l’Immaginazione cambia, divenendo o strumento di creazione della realtà o di veggenza dei possibili destini.
Immaginazione ricettiva
.
- Intuizione.
È il processo immaginativo basilare: l’epifania (apparizione) di un contenuto o solo concettuale o concettuale e immaginale che si affaccia all’interno del campo della nostra coscienza. È importante, qui, dire quale sia il rapporto tra “l’immagine” e il “concetto”.
Essi sono molto vicini tra loro: nei processi di ricezione delle idee (come nell’intuito), l’energia passa prima per l’immaginazione e poi giunge al concettuale, ove può essere compresa; mentre nell’inverso processo di astrazione, si parte da un oggetto e lo si porta prima verso il concetto e poi verso l’idea.
L’intuito è direttamente collegato all’Immaginazione attraverso il cuore, come dimostrano anche le ricerche scientifiche della Heartmath institute americana.
. - Immaginazione Contemplativa (o semplicemente Contemplazione).
Quella che mi trovo in modo naturale ad usare e che ho in parte codificato, sperimentato e compreso grazie alle Stanze dell’Immaginazione ed alle mie esperienze personali di “estasi”. In questo genere di immaginazione tutta l’esperienza è organizzata, definita e codificata, così da permetterti di accedere ai luoghi profondi del pensiero immaginativo e scoprire idee nuove, in modo visionario e divergente.
. - Estasi (mistico-erotica).
È sicuramente il livello più elevato del vedere immaginativo passivo, ove siamo pienamente accolti (direi piuttosto “rapiti”, dato che si parla di “rapimento estatico”) nel piano immaginativo, laddove veniamo attraversati dalle idee, sotto forma di visioni. È il piano narrato da visionari e santi, spesso con tinte di tipo “erotico”: l’eros, infatti, ancor prima di essere qualcosa legato alla sessualità, è l’energia che indica il “desiderio di Vita” e come tale è capace – come null’altro – di innalzare la nostra energia portandoci “fisicamente” nel piano del vedere immaginativo.

Immaginazione scientifica
- come funziona l’immaginazione per il cervello;
- immaginazione, cervello e rilassamento;
- “Aphantasia”: è possibile non vedere.
Immaginazione Antropologica
Come risvegliare la tua Immaginazione
.
- il respiro;
- il flusso energetico del sangue;
- il flusso energetico del sentire;
- il flusso del pensiero;
- la capacità di accettazione: mantenere uniti gli opposti, in sé (c’è chi lo chiama “stato di non-dualità”).
Poi ci sarebbe tutta la questione dell’emozionale che porta ad un aumento dell’intuito (di secondaria funzione, ma comunque utile per la gestione delle emozioni durante le esperienze “oltre”) e naturalmente l’aspetto erotico, che secondo me è di primaria importanza, dato che è una delle poche vie per il livello più alto di vedere immaginativo e data anche la dimostrazione scientifica che ne fu fatta da Reich (nel libro “Reich e Gurdjieff“).
.
Per riassumere (e libri consigliati)
Abbiamo visto che l’Immaginazione appartiene al cuore (la himma) e che, come tale, è il modo di pensare del cuore, che porta in evidenza (attraverso la bellezza) ciò che è invisibile. Questo è un atto quasi sciamanico, che avviene meglio nelle immaginazioni di tipo ricettivo, piuttosto che in quelle creative, e solo se la nostra energia (eros) è alta.
- disegno e osservazione;
- stimolazione della creatività con giochi di creazione (magari di fiabe);
- stimolazione dell’immaginazione ricettiva con la lettura di racconti, miti, fiabe;
- lavori di sensibilità (possibilmente in natura e in gruppo);
- lavori di non giudizio (rappresentare in modo o solo geometrico o solo cromatico, concetti e idee);
- lavori sulla non-dualità: confronto nel cercare una soluzione “nuova” a delle dinamiche.
.
- “Immagini Attive”, Tonino Griffero
Una storia filosofica sul tema immaginazione. È un po’ tosto, ma valido..
. - “L’Immaginazione”, di Ferraris
Sempre filosofico, una breve storia dell’Immaginazione nella filosofia..
. - “Memoria e Immaginazione”, di Oliverio
Scientifico, molto interessante, sulla relazione tra memoria e immaginazione..
. - “Il pensiero del cuore e l’Anima del Mondo”, Hillman
Dove James Hillman, psicoterapeuta (e filosofo) esprime il suo pensiero, legando immaginazione, cuore e… Anima. Bellissimo! E anche semplice..
. - “L’immaginazione creatrice. Le radici del sufismo”, Corbin
Forse il testo più importante, per me, anche se estremamente complesso: parla di filosofia araba antica (le radici del sufismo), dove l’immaginazione nasce..
. - “Io ti immagino”, Sibaldi
Testo particolare, tra la filosofia e una visione più – diciamo – “spirituale” della cosa. A differenza di molti altri di Sibaldi, questo è un po’ complesso..
. - “Le Stanze dell’Immaginazione”, il mio, naturalmente ^_^
Contiene molto “riassunto” della mia ricerca. Anche se puoi trovare molto altro anche nell’ebook gratuito che puoi scaricare da qui: http://bit.ly/MF_eBook-Immaginazione
. - “Reich e Gurdjieff”, Brahinsky
Anche questo è secondo me un fondamentale, in cui trovi informazioni sul tema dell’Eros.
Bene, l’articolo termina qui. Ora puoi: vedere la diretta FB che ho tenuto a maggio 2019 nel gruppo Casa Ficaccioni (gestito con la mia consorte), oppure fare una prova pratica di una immaginazione ricettiva (in fondo). In ogni caso…
Se l’articolo ti è sembrato completo ed esauriente ti invito a condividerlo.
Da tanta consapevolezza risveglio e conoscenza di cose profonde in ognuno d noi. Grazie
Ciao Matteo,
grazie per la diretta, vista in differita, il tempo da dedicare alle mie “curiosità” è ridotto, in quanto scandito dai piccoli e dagli impegni di lavoro dei genitori. Grazie alle tue ricerche e spiegazioni, incomincio a capire, ciò che intuivo senza trovare il bandolo della matassa…
Buona serata a presto!
Grazie a te, Gaja!
Felice che hai apprezzato articolo e diretta.