
La meditazione occidentale per eccellenza è il Pensiero. Pensare non è un’attività mentale, non è egoica e non è limitante, anzi: ti permette di conoscere quello che alla ragione è escluso, perché usa l’immaginazione. Pensare allarga il tuo punto di vista e l’intero sistema di pensiero.
Sono ormai tantissime le occasioni, private e pubbliche, in cui mi viene chiesto cosa intendo con “Pensare non è ragionare, ma piuttosto il modo più occidentale di praticare la meditazione” e ho deciso di spiegarlo anche per iscritto, in questo articolo.
Meditazione e Attenzione
Cosa accade in una Meditazione, a ben pensarci?
In quelle di tipo orientale, che cercano “l’annullamento del pensiero”, c’è un tentare non tanto di fermare il vortice dei pensieri, quanto di disidentificarsi dal mentale, portando l’attenzione da un’altra parte: qualcosa che sia al di qua (respiro, corpo) o al di là (un punto di luce, un punto trascendente) del treno dei pensieri.
La cultura orientale, madre della meditazione e dello yoga, vuole che la coscienza non si perda in nessuna stimolazione (né pensieri, né emozioni): vuole il controllo della coscienza su tutti gli altri piani (lo si trova scritto in modo chiaro anche in uno dei testi fondamentali dello Yoga: la Bhagavad Gita) e considera tutto ciò che è “pensiero” come fosse “mentale”.
Visto ciò, possiamo riassumere dicendo che una meditazione è un esercizio di focalizzazione dell’attenzione in modo cosciente.
Ragionare, Pensare e Pensiero
Bisogna subito comprendere che ragionare, pensare e pensiero sono tre cose diverse.
Si ha “ragione” quando si conclude un ragionamento, ovvero quando si mettono insieme una serie di informazioni per averne un risultato (che Kant avrebbe definito “giudizio”).
La ragione è la forma psichica dell’ego: è quello che più spesso viene definito “mentale“ e non serve ad altro che a categorizzare le informazioni che ci vengono dal mondo. Il suo scopo non è sapere, ma capire e “far tornare i conti”: prende tutte le conoscenze e le mette al loro posto nel nostro sistema di pensiero (il mundus).
Invece il pensare è il movimento psichico del focalizzare l’attenzione verso un pensiero, per poterlo scoprire meglio.
Infine il pensiero. Nella nostra cultura confondiamo pensare e pensiero: come abbiamo visto il pensare è il movimento della singola coscienza individuale che cerca di comprendere in profondità un pensiero e questo ci porta a concludere che il pensiero è altro.
Il Pensiero è una specie di “zona della psiche” in cui un’intelligenza altra (cosmica, divina, il Sé) produce idee e pensieri, che noi – come singoli individui – possiamo solo intuire, vedere (con l’Immaginazione) e pensare / scoprire.
Pensare come Meditazione
Ecco qua il segreto: se il pensare è focalizzare l’attenzione su un pensiero e se il focus è già una meditazione, allora il pensare è la nostra meditazione occidentale, che ci permette di sondare gli spazi invisibili del Pensiero, così da generare idee, avere intuizioni o illuminazioni e di portarci a scorgere i futuri in modo visionario.
Strumenti di questa meditazione – che io chiamo Contemplazione – sono di sicuro: il pensare (focus dell’attenzione su un pensiero), la capacità di farsi sovrastare dalla meraviglia e l’Immaginazione.
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