
“L’intuizione di una donna è molto più vicina alla verità della certezza di un uomo” – Rudyard Kipling
Un po’ mi spiace iniziare questo articolo con un’aforisma scritto da un uomo… ma anche questo ha una sua funzione, ovvero ci aiuta ad uscire dal sessismo: le Favole sono i regni della Psyché/Anima (e non psiche) e come tali sono di tutti: uomini e donne. E così è anche per questa “simpatica vecchina” chiamata La Que Sabe.
Ma chi è, esattamente? Che cosa esprime?
Di quali forze interiori, animiche, si fa rappresentante?
Scopriamolo insieme…
Chi è La Que Sabe?
Di fatto, con il nome “La Que Sabe” la conoscono in pochi, ad esempio coloro che hanno viaggiato nelle pagine di “Donne che Corrono coi Lupi” di Clarissa Pinkola Estes.
Per tutti gli altri ha assunto, invece, tante – tantissime – altre forme, all’interno di quasi tutte le Favole. La Matrigna di Cenerentola e Biancaneve ne sono degli esempi, anche se forse la più conosciuta è la Baba Yaga di Vassilissa.
In poche parole, La Que Sabe è “colei che sa”, l’Anziana, la Saggia.
È una donna, a volte “madre”, a volte “nonna”, altre volte “matrigna”, spesso “strega”. Alcune volte tutte queste figure insieme, perché, come ben sai, nelle Favole tutti i personaggi sono lo stesso identico personaggio.
Le Favole
Prima di procedere oltre, dobbiamo assicurarci che stiamo parlando delle “stesse Favole”. Sì, perché ci sono delle differenze sostanziali da tenere in considerazione tra:
- le Favole originarie (probabilmente molte perse nel tempo, di cui abbiamo delle raccolte, come quelle dei Grimm);
- le favole “culturali”, quelle dei libri per bambini, per intenderci;
- i cartoni animati Disney
.
Dei cartoni animati non possiamo dire molto: ce ne sono alcuni molto rispondenti alle Favole originarie, altri lontanissimi ed altri ancora che sono anche meglio (come “Alice in Wonderland“, ad esempio). E questo è dovuto al fatto che Disney stesso probabilmente conosceva il significato segreto, esoterico delle Favole e con abilità è riuscito a renderne una grande quantità nascondendo il senso segreto in bella vista e rendendole adatte a tutti, anche ai bambini.
Ma i “bambini” a cui le Favole si rivolgono sono “coloro che sanno tornare bambini”, che sanno “tornare all’inizio”, gli iniziati.
Coloro che comprendono la differenza tra “la morale” che la cultura ha voluto inserire nelle favole, e gli insegnamenti segreti che esse veicolano veramente. Un esempio per tutti: la favola di Pinocchio ci arriva come “la morale del bravo bambino”, che deve obbedire alla coscienza, al papà, all’ordine pubblico, andare a scuola, perché se non lo fa gli succedono cose terribili.
Mentre nel suo senso segreto, Pinocchio è la Favola che insegna “come diventare esseri umani”, perché parla del processo di in-carnazione (da legno a carne).
E non solo… (se hai curiosità su Pinocchio puoi vederne un intero video, con audio esperienza guidata gratuita, cliccando qui.).
La Que Sabe nelle Favole
In che modo, allora, La Que Sabe è presente nelle Favole originarie?
Qual è il suo significato? Quale, insomma, la funzione psychica che esprime?
La Que Sabe è “colei che sa” e sue raffigurazioni sono, ad esempio, le “anziane del villaggio” e le “madri matrigne” (spesso anche streghe) che lasciano il testimone, la benedizione alla figlia/o. O talvolta il loto dono è una maledizione…
Sì, perché spesso “La Que Sabe” è una “Madre Oscura” e terribile (come “Le Madri” del Faust).
Di fatto è rappresentante di forze psychiche sconosciute (la psicologia potrebbe chiamarle “inconsce”) e quindi di quell’al di là che nella nostra cultura animica e mitologica è rappresentato dall’Ade.
L’Ombra, l’Oscurità, il “non manifesto”, sono tutti nomi di aspetti di noi con i quali – per un motivo o un altro – non siamo in contatto e che chiedono di essere visti, venendo a galla, nella nostra realtà, come “fantasmi” (phantasmata).
La Que Sabe è la Custode della Conoscenza, la Sciamana, che ti permette di oltrepassare la Soglia e ti accompagna. Come un Caronte. E’ la depositaria della Tradizione, delle Ossa (di cui ho già parlato nell’articolo su “Il Sentiero delle Ossa. Il Viaggio dell’Anima Selvaggia secondo Clarissa Pinkola Estès”), del Potere.
Ed a coloro i quali hanno il coraggio di “vedere”, di dare ascolto e vita, a quell’aspetto del Sé che riemerge dalle profondità, La Que Sabe ha sempre un dono da fare…
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