
“Tu non puoi passare!” – Gandalf il Grigio
Saprai di certo de “Il Signore degli Anelli”. Magari lo hai letto, magari ne hai visto il film, magari entrambi o nessuna delle due. Ad ogni modo, in questa avventura, ad un certo punto si manifesta un potente Guardiano della Soglia, che molti scambiano per un “cattivo”: un demone delle profondità, un Daimon chiamato “Balrog”.
Eh, che vuoi farci?
Destino di tutti questi personaggi “oscuri”, spesso con i denti aguzzi, le corna e gli occhi di fuoco, è quello di essere mal compresi, che siano all’interno di film, romanzi fantastici i fantascientifici, favole, miti. Peccato: hanno sempre ottimi insegnamenti da dare…
Il Balrog ed altre storie
Ne “Il Signore degli Anelli”, J.R.R. Tolkien, fa presentare il Balrog direttamente a Gandalf lo stregone, che lo definisce come “un demone delle profondità”, risvegliato dagli avidi nani, che hanno scavato troppo a fondo.
Trovare dei “nani” che scavano a fondo non è una novità, in ambienti come il fantasy e le favole, dato che sono presenti anche in Biancaneve ed anche lì svolgono la stessa funzione: ti conducono in profondità, a recuperare il “tesoro sepolto”.
Esattamente come ha fatto il Daimon di Dante, Virgilio, conducendolo negli inferi. Ed anche come accade ad Aladino, accompagnato dallo “Stregone Africano” (il Jafar della Disney) a scendere nelle profondità della grotta per recuperare la famosa “lampada”.
D’altronde la lampada era “del Genio” e la parola Daimon in latino si traduce in “genius”.
Il Balrog e Gandalf il Grigio
E quindi, il Balrog non è “il demone delle profondità”, ma il “guardiano dei regni più segreti”, degli “al di là” possibili, del “tesoro sepolto”. E’ il Guardiano della Soglia. Come tale, quindi, deve verificare se chi arriva a lui è degno di “passare oltre”. In questo caso di parla dello “stregone”, del “mago”, Gandalf.
La funzione psychica dell’ “esploratore delle profondità” è spesso rappresentata dal Mago: in Aladin è lo Stregone Africano, ne “La Spada nella Roccia” è Merlino, che accompagna Semola – come prima cosa – ad esplorare le profondità marine (dove incontrano il “demone” nella versione di un “mostro marino”). Mentre ne “Il Signore degli Anelli” è Gandalf il Grigio.
Figura potente, imponente, che potrebbe – all’interno del romanzo – rappresentare la forza della fede, della fiducia, il “pensiero positivo”, la saggezza, che guidano con fermezza l’intero gruppo, anche nelle scelte più difficili.
Ma nella sua versione di “il Grigio”, questo mago non ha ancora raggiunto il suo massimo livello di potere, come ha invece fatto il suo “maestro”, Saruman il Bianco che, prima di voltarsi al “male”, era il capo dei maghi.
Gandalf, da Grigio a Bianco
Quando si mettono in campo dei colori, spesso lo si fa chiamando in causa i passaggi della trasformazione alchemica: nero/bianco/rosso, ovvero morte/rinascita/vita.
Ma Gandalf ci viene presentato nella sua condizione “di mezzo”, nella sua “zona grigia”: ne suo “grigio” ci sono il bianco ed il nero assieme, il che significa che la trasformazione è in atto, ma per avvenire ha bisogno di una purificazione dal nero. Gandalf deve incontrare, scontrare, fondersi, amare, la sua Ombra.
Ecco, quindi, qual è il ruolo del Balrog: viene per ricondurre l’Eroe alle origini, alla Morte che è anche la Vita, alla rinascita, alla Terra, al sottosuolo, all’Ombra. Soltanto laggiù, combattendo con uno specchio, con se stessi, potremo imparare tutto il nostro potere. Non sconfiggendolo, ma amandolo. E lasciando “morire” il vecchio “io”.
Esattamente come fa Gandalf (e come dovrebbe fare ogni Anima Selvaggia):
- avanza fino al limite della conoscenza.
Le Colonne d’Ercole, la zona di confort, l’immagine di Sé che abbiamo già;
. - incontra il Guardiano della Soglia.
Il Balrog, la Sfinge o le Sfingi, il Serafino, l’Angelo, il Demone. Il Daimon;
. - vince la sfida.
Un indovinello, una lotta, una danza, un viaggio, una morte e rinascita;
. - va al di là della Soglia ed integra l’Ombra, trovando se stesso.
Come Dante che vede la sua “imago“ nella sfera al livello di “Dio”, come Gandalf, che combatte il Balrog e muore, ma rinasce Gandalf il Bianco.
.
In definitiva, quindi, il Balrog è Gandalf. E’ il suo specchio, il suo lato Ombra, quello che di se stesso, ancora, non aveva accettato. Non è “cattivo”, solo incompreso. E si sacrifica completamente per permettere alla Luce di sorgere, come fa – ogni volta – la notte.
“Tu (Gandalf il Grigio) non puoi (ancora) passare!” – Balrog
Sì, è il “Beato Tremendo” che ti mette alla prova con il suo urlo e viene a te per divorarti e lo fa soltanto… per poterti salvare.
Gentile Marco,
perdonami se non ti avevo ancora risposto.
Sì, comunque, il Beato Tremendo! ^_^