
Raccontare storie è un antico rito sociale, usato in moltissime culture, per trovarsi, riconoscersi e tramandare conoscenza. Una prassi che sta rapidamente cadendo in disuso e che, invece, andrebbe recuperata, perché capace di ricreare e rinforzare la relazione tra genitori e figli e anche di raccontarci come “esseri umani”.
Forse per te è ancora fresco il ricordo di una mamma e un papà che ti leggono dei racconti, fiabe o addirittura miti – come accadde a me. Una pratica che non solo aiutava ad addormentarsi, ma che partecipava alla creazione dei sogni, intessendo nelle trame immaginali qualche storia che – da lì a poco – la coscienza avrebbe fatto.
Questo lavoro con l’Immaginazione che i genitori ci accompagnavano (spesso non consapevolmente) a fare, non solo avrebbero permesso al figlio/a di conoscere parti di sé, ma in quei viaggi immaginali, avrebbe anche dato forma al proprio sé profondo. O almeno così diceva Jung.
E non è tutto: i miti in cui crediamo (oggi spesso veicolati dai mass-media come news o notizie) e le fiabe che raccontiamo, valgono anche per la società, la cultura, la Specie.
Ecco perché è così importante recuperare il racconto di fiabe…
Fiabe, Miti, Immaginazione e Sé
Fiabe, miti e racconti sono per metà un racconto e per un’altra metà pura Immaginazione: chi legge o narra, usa le parole, ma chi ascolta viaggia in mondi immaginali.
Quindi la fiaba, il mito e le narrazioni in generale, stimolano la coscienza in due modi ambedue molto potenti: parole e Immaginazione.
Le parole sono come dei mattoncini con cui il pensiero e le capacità cognitive accrescono se stessi e costruiscono il mondo (percepito).
Non lo dicono solo studi come quelli di Emoto, ma anche le ricerche che erano alla base della nascita della PNL, in cui si intervistarono personaggi come Erickson e Virginia Satir (come riportano gli studi in “La struttura della magia“), che con le loro parole, riuscivano a “trasformare” la percezione del mondo dei loro pazienti. Lo raccontava anche Yogananda nel suo “Affermazioni scientifiche di guarigione“.
E l’Immaginazione?
L’Immaginazione permette non solo la conoscenza del Sé, ma la sua stessa formazione.
Questa formazione passa di sicuro anche attraverso le fasi del famoso “Viaggio dell’Eroe” di cui parla Campbell nei suoi testi (come ad esempio: “L’eroe dai mille volti“): una struttura meta-narrativa, che possiamo trovare in qualsiasi tipo di racconto, che sia fiaba, mito, film o anche la tua vita. È il meta-modello del viaggio iniziatico che ognuno è chiamato a fare per conoscere, imparare, crescere.
Infine, da ricordare, le Fiabe tramandano conoscenze antiche. Sono un po’ il luogo delle funzioni del pensiero, in cui possiamo trovare il “come fare” per superare le sfide, per crescere e saperci adulti. L’ho ricordato anche in una puntata di “Andata e Ritorno” su RadioRai1, dedicata a Fiabe e Immaginazione.
Fiabe, Miti, Immaginazione e relazioni
Leggere fiabe, miti e racconti è un’attività – quindi – importantissima per i più piccoli (e anche per i loro genitori), perché permette loro di accedere a quei viaggi immaginali, con cui formeranno una parte di sé.
Leggere fiabe crea bellezza, nel modo platonico di intenderla: apre la possibilità a nuovi mondi di intervenire in questo, dà accesso al profondo, al quel luogo che contiene le nostre narrazioni e ci permette di modificare la percezione delle cose, rendendo possibili i processi di conoscenza e formazione del sé.
E non solo…
Leggere fiabe avvicina. Crea quel magico legame che è descritto (se vogliamo dirlo con una fiaba) dal Pifferaio di Hamelin: crea fiducia. Crea ponti, collega mondi e realtà: quella del genitore con quella del figlio, che possono giocare insieme nella creazione di realtà del tutto personali (cronosensitive, avrebbe detto il prof. La Matina all’Università) in cui trovarsi, scoprirsi e sapersi sempre uniti.
È anche per questo che ci sono moltissimi progetti, in Italia e all’estero, per riportare il racconto di fiabe nella nostra cultura.
Ne sono degli esempi il progetto di alcune maestre a San Maurizio D’Opaglio (NO) (di cui si parla sempre nell’intervista su RadioRai1) come anche il progetto “BedTime Stories” di Annie Ashworth, che porta la creazione di fiabe nelle carceri, per riavvicinare genitori e figli che non hanno modo di vedersi, conoscersi e viversi.
Se ne parla sia nell’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera (di aprile 2019), sia su TheGuardian:
“Spesso si tratta di costruire la fiducia di un bambino timido. Potrebbe essere un bambino che è un po’ solo e alla fine della storia ha improvvisamente amici. C’è un bel messaggio nella storia.
“Molte delle storie trasmettono messaggi morali che incoraggiano i bambini a mantenere una retta via”, dice Victoria Barnett, responsabile dello sviluppo della biblioteca del carcere per il consiglio della contea di Kent.(ENG): “Often they are about building the confidence of a child that is shy. They might be about a child who is a bit lonely and at the end of the story they suddenly have friends. There is quite a message in the story.” Many of the stories convey moral messages encouraging the children to stay on the straight and narrow, says Victoria Barnett, prison library development manager for Kent county council.
Fiabe, Miti, Immaginazione e Specie
E ora parliamo di Specie.
È il prof. Harari, in “Sapiens“, a ricordarci il ruolo sociale dell’Immaginazione: è grazie a questa facoltà che abbiamo potuto creare miti e fiabe in cui raccontarci al di là di tempo e distanze ed in cui riconoscerci.
Fiabe, Miti, Narrazioni e Immaginazione sono – quindi – i veicoli principali, sia ove cercare, sia per creare il nuovo. Sono strumenti per creare e unire, perché ci danno:
- prospettive e orizzonti verso cui muoverci;
- coordinate per intraprendere il viaggio (immaginale e reale);
- la forza di viaggiare insieme, creando legami e permettendoci di riconoscerci.
Ecco l’importanza di Fiabe, Miti, Narrazioni e Immaginazione.
Ed ecco perché il mio impegno è verso la Specie Felice, ovvero.
Il mio contributo: curiosare, scoprire e anche in parte recuperare quelle “immagini, idee e narrazioni” che ci definiscono come Specie e comprendere in che modo è possibile – se lo è – muoverci nella direzione di una Specie Felice.
Per approfondire:
➠ Fiabe e viaggi immaginali (ARTICOLO)
➠ Fiabe e Miti: confini e vie per la coscienza (ARTICOLO)
➠ Immaginazione e Evoluzione (ARTICOLO)
➠ “Sapiens“, Y.N. Harari, Bompiani (LIBRO)
➠ “La terapia come narrazione“, M. White, Astrolabio (LIBRO)
➠ “Le Storie che curano. Freud, Jung, Adler“, J. Hillman, Cortina Raffaello (LIBRO)
➠ “Donne che corrono coi lupi“, C.P. Estès, Sperling & Kupfer (LIBRO)
➠ Miti e Fiabe, confini e vie per la coscienza (VIDEO)
IL POTERE DELLE FIABE
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