
Il mondo è piccolo, la gente è piccola, la vita umana è piccola. C’è solo una grande cosa – il desiderio.
– Willa Cather
Sul desiderio ed il de-siderare si è detto e si sta dicendo moltissimo. Attualmente una delle più belle osservazioni che sono state fatte su di esso, ad opera di Igor Sibaldi, lo vede come la manifestazione del processo espansivo dell’Anima.
Un’affermazione bellissima, poetica, e di profondo significato filosofico, poiché chiama in causa il mondo con i suoi confini ed al di là, rendendo così il Desiderare, e l’Immaginazione, territorio della Filosofia del Profondo. Vediamo come e perché…
De-siderare e Al di là
Come accennato poco fa, il contributo di Igor Sibaldi è stato quello di vedere in quel “de-siderare” un “voler andare al di là delle stelle”. Ma, di fatto, cosa significa?
La concezione del mondo così come noi l’abbiamo vede le stelle (o meglio la stratosfera) come il nostro naturale confine: su una terra tonda (o più o meno sferica) non ci sono confini naturali e ci è possibile andare e venire senza blocchi.
L’unico che troviamo è quello che separa questo globo dal resto dell’universo.
Ecco, allora, che “de-siderare” significa anche mettere in discussione il mondo con i suoi confini e le sue regole, così per come ce lo hanno insegnato ed avere il coraggio di scavalcare il recinto per andare “oltre”, ad esplorare tutti gli al di là possibili (che siano degli universi fisici, dei sistemi di pensiero o altro).
Desiderio ed Immaginazione
Come astronauti, quindi, non basta il coraggio per andare “oltre”.
Certo, “stare nel Cuore” – significato profondo del termine “coraggio” – è necessario, perché ci permette di entrare in contatto con l’unico veicolo in grado di portarci nelle profondità (dell’Universo o della nostra Psyché): l’Immaginazione.
Come potrebbe, infatti, una qualsiasi altra capacità spingersi così lontano?
Nessun’altra può: l’Immaginazione è la frequenza, l’energia, che collega l’invisibile col visibile, il siderale col planetare, l’al di là con l’al di qua. Ecco perché per tutti quei mondi che non sono visibili con gli occhi della testa, usiamo gli occhi del Cuore, immaginando realtà che superano i confini nei quali, invece, accettiamo di vivere ogni giorno.
Se nel nostro mondo “di superficie” siamo un centro di coscienza, che può espandersi aumentando la propria capacità di attenzione, e muoversi (per esplorare) con l’intenzione, allora…
nei nostri mondi di profondità siamo una coscienza più grande, che chiamiamo Anima, che si espande col Desiderio e conosce con l’Immaginazione.
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