
Il momento prima dell’azione è, spesso, una decisione. Un processo lungo, in cui cerchiamo le informazioni utili per poi arrivare ad agire. Quali informazioni cercare? Sapere cosa fare (conoscenza) e sapere come farlo (pratiche). Poi resta il coraggio di fare, con la giusta energia.
Devo fare, voglio fare, ma non so fare. Non so cosa fare, non so come fare, non riesco a fare. Quante volte ci troviamo in una situazione simile? Siamo al bordo di un’azione, abbiamo il desiderio di agire, di mettere in atto un cambiamento, ma non abbiamo idea sul come muoverci.
Ci sono tre cose che devi avere, se vuoi passare dal desiderio all’azione: la conoscenza, la competenza e la giusta energia.
Conoscenza
La prima cosa da sapere? Sapere cosa fare.
Ti sembra incredibile, forse, eppure… non dare per scontato questo punto. Ti mostro quanto sia assolutamente importante: immagina che vuoi cambiare, ma sapere che vuoi cambiare è solo sapere in che direzione vuoi muoverti, non ti dice null’altro. È come pensare che vuoi andare a Venezia, ma per poter fare veramente il viaggio hai bisogno di sapere date ed orari, modalità, disponibilità…
Dall’idea al progetto.
Sempre più mi rendo conto, quando parlo con le persone e facendo le mie ricerche, che spesso ci fermiamo all’idea di quello che vogliamo. In poche parole: siamo bravissimi a costruire castelli in aria, ma poco pratici a collegarli al suolo: lasciamo che le idee siano solo idee, invece che trasformarle in progetti.
Progetti e prospettive che funzionano.
Alcune delle ricerche su cui mi sto più concentrando ultimamente vanno nella direzione di comprendere cosa siano le prospettive, in che modo “pensare futuro” ci aiuti adesso a generare maggiore benessere. Qualcosa di definito l’ho scoperto: più un’idea che abbiamo è “ideale”, più – alla lunga – ci farà stare male. Immagina: è come un arcobaleno che, mentre cammini, si sposta con te, restando irraggiungibile. E allora, da grande motivo d’azione che era agli inizi, col suo essere meraviglioso, diventa un detrattore di energia.
Conoscenza.
Quando vuoi agire, quando vuoi mettere in atto un cambiamento, hai bisogno di sapere, di sapere cosa vuoi fare, cosa è necessario fare, conoscere bene i passaggi da compiere e le teorie che ti spiegano perché proprio quelle sono le azioni giuste da fare.

Competenze e pratiche
Sapere cosa, sapere come.
C’è una enorme differenza tra la conoscenza, intesa nel senso “teorico” del “sapere cosa fare”, e quel know how tipico della competenza che ci permette, invece, di sapere “come fare”. Ovviamente per poter procedere, ci vogliono entrambi. Immagina di voler costruire una maggiore felicità: la conoscenza è, ad esempio, scoprire che esiste una Scienza della Felicità che vede nella felicità non un’emozione, ma una competenza che si può allenare. È un’ottima informazione, perché ti permette di sapere che puoi agire e in che direzione (come la direzione “Venezia” del viaggio), ma… non basta.
Le pratiche.
Un buon esempio di competenza sono le pratiche. O almeno: noi (io e la mia consorte Lara Lucaccioni, che è anche socia in Happiness for Future srl – società che abbiamo aperto a inizi 2021) crediamo che le pratiche siano estremamente utili, a metà strada tra la routine e la competenza. Una competenza è una cosa che sai fare, perché l’hai acquisita con l’esperienza; una routine è qualcosa che fai in modo quasi automatico e che ti permette di risparmiare energia. Diciamo che la routine è una possibile evoluzione della competenza acquisita. Le pratiche sono lì in mezzo: ti permettono di apprendere un “fare” e di costruire routine. Un buon esempio? La risata: praticarla ogni giorni, ti permette di liberare la risata.
Sapere come fare.
Quindi, una volta che sai cosa fare, devi assolutamente chiederti se sai anche come farlo. Vuoi costruire maggiore felicità nella tua vita? Of course: sai che è possibile, perché la felicità è una competenza che si allena, coltivando una serie di ambienti del vivere. Si coltiva, sì, ma… come? Ecco che vengono in tuo aiuto le pratiche. Ce ne sono tantissime, anche un po’ a seconda degli ambienti che vuoi coltivare.
Modelli di felicità.
Parlando di felicità, posso portati degli esempi concreti molto molto semplici ed affidabili, che ti danno modo di “colmare” quegli spazi di cui è composta la felicità, come ad esempio: le emozioni positive, le relazioni, la capacità di sentirsi ingaggiati e partecipi alla vita, il senso e lo scopo di vita, la visione dei futuri e di prospettive (chiamata anche “speranza”) e la sensazione di soddifazione personale.
Per le emozioni? Puoi coltivarle lavorando con la coerenza cardiaca, che ti insegna anche una griglia per riconoscerle e ben sei pratiche per gestirle.
L’engagement? Magari prova a mettere in atto i tuoi Punti di Forza, che nascono proprio in una ricerca sul benessere e sul senso di partecipazione attiva ed entusiastica alla vita.
Il senso di scopo? Se conosci l’ikigai, filosofia giapponese del “motivo di vita”, allora sai che esistono molti modi e domande che ti permettono di focalizzare e trovare il tuo scopo.

Energia
Coraggio, motivazione, fiducia e continuità.
L’energia è tanta roba: puoi sapere cosa fare e come farlo, ma se poi non hai benzina nel motore, è inutile. E, diciamocelo: a volte ci scegliamo delle azioni che richiedono un sacco di energia e allora… lasciamo perdere. Magari abbiamo bisogno di coraggio, una forza iniziale per buttarci oltre il confine, oppure di quella motivazione che ci fa alzare dal letto. Oppure abbiamo bisogno di un po’ di fiducia in più su noi stessi, sul mondo Anche se più spesso capita che abbiamo solo bisogno di continuità.
Come nutrire la nostra energia.
Puoi nutrirti bene, gestire bene i tuoi tempi, gli impegni, gli sforzi ed essere una macchina efficiente. Puoi avere a tuo favore un metabolismo che va a mille. Puoi conoscere i segreti di meditazione e respiro. Puoi avere il sostegno di persone care, che ti appoggiano e tifano per te. Sono tutte cose che ti danno energia.
Non essere soli, soprattutto se punti in alto.
Non necessariamente verso le stelle, eh… ma oltre la tua linea di confine, quella “zona di confort” in cui siamo abituati a vivere. Qualsiasi azione di cambiamento ti proietta fuori da quel limite e, per poterlo valicare, hai bisogno di energia. Il miglior modo di avere sempre una buona dose di energia? Le relazioni: anche le salite più difficili sembrano meno ripide se abbiamo al nostro fianco un amico su cui contare.

Un sostegno alla tua azione felice
Il miglior sostegno possibile
Per lungo tempo, con la mia consorte e socia Lara, ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare per: da una parte realizzare il nostro purpose di divulgare i temi di benessere e consapevolezza ad almeno un milione di persone, sostenendo il loro percorso di costruzione della felicità; dall’altra dare loro il miglior sostegno possibile, per assicurarci che lo potessero realizzare realmente, bypassando problemi ed ostacoli che noi ben conosciamo e… in gennaio è nato Vivi365.
Vivi365
Un percorso di un anno, organizzato in 12 tappe mensili in cui scoprire temi unici, con teorie, modelli e pratiche semplici ed affidabili (oltre 30 in un anno) per costruire la felicità personale e collettiva. Una sezione di video per la teoria e le pratiche, una community dove incontrarsi e fare approfondimenti con due dirette mensili e un’agenda cartacea da avere sempre con sé, come alleata della continuità.
Conoscenze, pratiche ed energia
Vivi365 ha tutto: le conoscenze nella sezione video delle teorie e negli approfondimenti su misura con domanda e risposta; le competenze con le oltre 30 pratiche da scoprire ed implementare un po’ alla volta; l’energia data dalla presenza e dal supporto nostro e della community.
Successi
Già nel primo mese (sonno) chi partecipa ha avuto un +49% di qualità del sonno e +26% di quantità di ore dormite, nel secondo mese (alimentazione) un oltre 32% di miglioramento della propria consapevolezza alimentare e a breve scopriremo anche i miglioramenti del mese di marzo.
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