
Pensare Futuro è un’arte utile per prepararsi, prospettare, immaginare opzioni per poi agire consapevolmente. La contemplazione è una tecnica antica, immaginativa e divinatoria, da cui è possibile prendere regole e codici buoni per imparare a pensare in modo visionario e divergente, oggi, aprendo prospettive nuove al pensiero.
“Sempre caro mi fu quest’ermo colle / e questa siepe, che da tanta parte / dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”.
Leopardi inizia così il suo idillio più famoso e più bello (almeno per me): “L’infinito”, che per me è un inno al pensiero immaginativo e alla contemplazione, una pratica di squisita speculazione filosofica.
Contemplare significa “osservare a lungo (a distanza e per molto tempo), senza giudizio”.
Osservare confini, per vederli sciogliersi e cambiare forma. Osservare oggetti per scoprirne un’identità nuova, inattesa.
Il procedimento della contemplazione è semplice, ma comunque richiede delle regole. Vediamole…
La Contemplazione
L’arte contemplativa non è recente, le sue radici affondano indietro nel tempo: le tracce certe che ne possiamo trovare nella nostra cultura appartengono agli àuguri Etruschi, che usavano la contemplazione per leggere “i segni dal cielo”.
La pratica contemplativa era estremamente strutturata:
- avere domanda, un dubbio, un intento
Necessario, se vogliamo avere un qualche tipo di idee, di proposta, di visione, sapere dove guardare, cosa cercare o chiedere.
Senza domanda, d’altronde, non c’è risposta.
. - tracciare il templum, nel cielo
Il suo nome latino è templum e letteralmente significa “spazio sacro e immaginario”.
In senso pratico: si saliva in una zona ove la visione fosse più libera possibile (in tutte le direzioni) e, a immaginarne il centro da sopra la testa, in alto nel cielo, si tracciava idealmente una calotta sferica che cadeva sull’orizzonte, in ogni direzione.
. - organizzare lo spazio in settori
La cupola veniva poi divisa in settori. Qui la tecnica diventa complessa e cambia in relazione ai luoghi, ai momenti, alle culture e a volte anche in relazione alla domanda stessa. Tendenzialmente si divideva la sfera in un numero di settori corrispondente a zone di significato, come – all’epoca – potevano essere gli dèi: un settore corrispondeva ad ogni divinità.
Per spiegarlo in modo semplice, immagina un tema natale dell’astrologia. La carta è divisa in settori, le Case, e ognuna di loro occupa uno spazio diverso a seconda di determinati parametri.
Quello spazio ha un significato tutto suo: la XII° Casa, legata al segno dei Pesci, ha le caratteristiche del segno e così le altre.
Per fare un altro esempio, ne Le Stanze dell’Immaginazione (pratica di pensiero contemplativo), ogni Stanza ha il suo arredamento e permette di pensare all’interno di un’area semantica: la prima Stanza (puoi farne esperienza gratuitamente con un’audio guidato) assomiglia ad una cucina e si occupa di energia e di come la usi per realizzare i tuoi progetti.
. - osservare (contemplare) quel che accade
Ecco, la parte che amo di più, la più semplice, quella più densa di meraviglia e di emozione.
Si osserva semplicemente quel che accade. Gli àuguri osservavano prima il volo degli uccelli che si muovevano nei diversi settori. In base a che tipo di uccello era, quanti erano, cosa facevano, traevano le loro idee.
Successivamente passarono a leggere altri segni.
Nell’astrologia si leggono i movimenti dei pianeti. Nelle Stanze dell’Immaginazione, quello che accade in ogni Stanza.
In questa fase è necessario saper osservare senza giudizio e con pura curiosità.
. - confrontarsi con la realtà
Uno dei passaggi fondamentali e che spesso manca sia nelle pratiche “visionarie”, sia in quelle di pensiero: confrontare le idee con la realtà. La decodifica di quei significati inattesi deve avvenire a posteriori e deve essere guidata da regole chiare e dal buon senso. Gli àuguri avevano le loro regole, le Stanze dell’Immaginazione hanno una propria “grammatica” e un buon viaggio immaginale deve poter filtrare al setaccio della realtà le idee e le visioni che genera.
Ecco, in breve, le coordinate minime per un’esperienza di contemplazione.
Ma, ora… come si trasporta tutto questo nella realtà di ogni giorno, nel XXI° secolo?
Contemplazione Immaginale
Nel mio “Andata e Ritorno. Istruzioni per il viaggio immaginale“, pubblicato a maggio 2020 dalle edizioni Spazio Interiore di Roma, spiego in modo semplice le regole per esplorare i territori del pensiero e dell’immaginazione.
Una sezione è interamente dedicata alla Contemplazione Immaginale, ovvero quel modo di pensare che anche noi, oggi, possiamo usare, per scorgere quel che ancora non ci è chiaro nelle cose: dubbi, ostacoli “invisibili”, futuri possibili, idee nuove.
Le regole sono all’incirca le stesse: avere una domanda (una quest), creare il templum (lo spazio immaginale entro cui avviene l’esperienza, che sia delimitato), organizzare gli ambienti, contemplare e poi raccogliere i dati, decodificarli e analizzare le idee.
Però sono applicabili al nostro pensiero e non al volo degli uccelli.
L’esperienza di contemplazione immaginativa ci permette di pensare fuori dagli schemi, mostrandoci prospettive inattese, portandoci a guardare al confine del nostro mondo (gli orizzonti sui quali si chiude il templum) a cogliere possibilità e idee.
In breve: dopo gli spazi chiusi della ragione, si apre al pensiero la possibilità del confronto e della profondità della scoperta. Il pensiero filosofico, che va in verticale nelle cose, tuffandosi negli abissi di quel “mare” in cui è dolce il naufragare.
E poi, ancora più in là, per quei pensatori e pensatrici che hanno nelle proprie corde il desiderio ardente di scoprire qualcosa di totalmente inatteso, ci sono nuovi lidi cui attraccare e là, sulla sommità delle montagne in quegli “oltre”, i luoghi perfetti per le visioni contemplative.
C’è come una mappa del pensiero possibile, che ho descritto in “Andata e Ritorno“, agli estremi della quale possiamo solo iniziare a immaginare: lì dove termina la ragione, inizia il pensiero e dove finisce il pensiero, inizia l’immaginazione.
Come pensare in modo contemplativo
Ecco che arriviamo al pratico di ogni giorno, con le informazioni, semplici, perché tu possa pensare in modo contemplativo.
Hai capito che il beneficio di questo modo di pensare è allargare le prospettive.
Un ampliamento di orizzonti, ovvero iniziare a pensare fuori dagli schemi, aiuta – già da sé – a risolvere molte situazioni di blocco: molto spesso il nostro ostacolo o il problema nascono da una convinzione, un modo limitato di vedere le cose, una narrazione del mondo che ci limita e dalla quale non riusciamo ad uscire. Ecco che arriva la contemplazione in nostro supporto.
Inizia così:
- comprendi quel che ti manca.
Un’informazione, un’idea, una soluzione, un’alternativa, una visione, una strada.
Quando sai quel che ti manca, sai cosa cercare.
. - In secondo luogo: crea il tuo templum.
L’esempio più semplice che posso fare, che trovi anche nel libro “Andata e Ritorno“, è la ricerca dei propri “talenti”.
Mastica un po’ l’idea… “talenti, talenti, talenti”… magari per te sono come delle persone lente (tali-lenti) o degli occhiali con qualche potere magico (i ta-lenti), o chissà che. Mastica un po’ l’idea, fino a che non ti sovviene una suggestione.
A me, per esempio, la prima che viene sul “talento”, sono le antiche monete che hanno lo stesso nome.
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Poi chiediti: “Dove posso trovare questi talenti?”.
e mie monete, in un tesoro antico.
Gli occhiali in un negozio di occhiali (non so, magari futuristico), le persone lente su un qualche passeggio o pista da corsa.
Ok, sai che questa sarà la direzione verso cui portare il tuo pensiero.
. - Cambia modo di pensare: rilassati.
Alcune ricerche dimostrano come cambia il nostro modo di pensare quando ci rilassiamo e tendono a dire che, se non c’è “relax” nella mente (e nelle immagini mentali) non solo la nostra visione sarà “sfocata”, ma di fatto non staremo pensando in modo divergente.
Quindi: rilassarsi è il primo passo. Il miglior modo è seguire una prassi specifica, creata “ad hoc”, ma può andare bene, almeno per le prime prove, un rilassamento qualsiasi.
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- Raggiungi il luogo della scoperta
Chiaramente chi fa i “viaggi immaginali” è la tua capacità cosciente, non è necessario tu parta fisicamente. Ad ogni modo: questo passaggio è iper-semplificato (nel libro “Andata e Ritorno” lo spiego meglio)
Cambiare modo di pensare è, nelle esperienze immaginative, un po’ come cambiare “continente”: da una sponda (quella della ragione) ad un suo al di là. Per cui in genere ci si immagina un viaggio per mare, che ci porta lontano.
In quelle zone “al di là”, trova quel che cercavi: il negozio di occhiali, il tesoro sepolto, la pista da gara o il marciapiede da passeggio.
Lì c’è quel che cercavi, scoprilo.
. - Contemplazione, intuito e scoperta
Scoprire significa togliere un velo, una coperta, da qualcosa che poco fa era coperto, appunto.
Quello che ti manca è qualcosa che è coperto da un velo: il futuro, un dubbio, una decisione, tutto è sempre separato da noi da uno spazio di vuoto, di ignoto. Con la contemplazione immaginale lo puoi scoprire, far sì che prenda forma e si renda chiaro.
Quando trovi quel che cercavi, evita di pensare di saperlo: anche se sono immagini che hai già visto, fa’ come se non le conoscessi e osservale lungamente e con attenzione. Osserva, osserva, osserva…
A quel punto, qualcosa di quell’immagine entra in te, si fissa (il senso di “intuire” è proprio questo: fissare qualcosa), supera i muri del pregiudizio e ti mostra la propria natura, quel segreto che ti era nascosto.
Andata e Ritorno
Ho scritto “Andata e Ritorno. Istruzioni per il viaggio immaginale” per dare a chiunque le istruzioni per poter iniziare a usare la propria capacità immaginativa per pensare fuori dagli schemi.
Il libro è stato molto apprezzato e ha rapidamente scalato alcune classifiche di distributori online, come MacroLibrarsi (e, dopo 3 settimane al primo posto ed una al secondo, qui nello screenshot anche il libro della mia consorte Lara Lucaccioni “Ridi Ama Vivi“, edito da BUR, che sta avendo un mega successone!).
Perché te lo dico?
Perché con soli 7,00€ puoi avere sempre in tasca con te un manuale teorico pratico di pensiero e contemplazione immaginale, da usare e consultare quando ti serve, per pensare fuori dagli schemi, scoprire quello che non sai.
Inoltre, su MacroLibrarsi lo trovi con 2 video e 2 audio esclusivi:
1 video con le 3 teorie fondamentali dell’immaginazione
1 video con la teoria del “corpo immaginale”
1 audio per scoprire il tuo canale percettivo
1 audio per migliorare le tue esperienze immaginative
Qui il link per averlo sempre con te: https://bit.ly/Andata-e-Ritorno
Se vuoi scoprirne di più, c’è un’intera pagina dedicata, dove trovi anche le interviste e le presentazioni del libro: https://www.matteoficara.it/andata-e-ritorno-libro
Mi auguro di averti dato un contributo utile per i tuoi “viaggi immaginali di andata e ritorno”.
Attendo tuoi feedback nei commenti.
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