![Come vincere la Paura con innamoramento e Immaginazione [strorie]](https://www.matteoficara.it/wp-content/uploads/2018/11/come-superare-paura-immaginazione-innamoramento.png)
Una delle domande che ricevo più spesso quando insegno Le Stanze dell’Immaginazione va verso il tema della paura:
“E se quando entro nel dialogo col profondo, viene fuori qualcosa che non voglio vedere?”
Tutto questo articolo è un po’ una risposta a questa domanda, con esempi di come si può superare l’idea della paura e avere coraggio, grazie all’innamoramento e all’Immaginazione. Vediamolo con la storia di C.T.
Vedere o non vedere? Questo il dilemma
Fino a che non si sperimentano, le cose, non si possono sapere. È per questo che anni fa ho creato una breve esperienza audio guidata (e gratuita) per sperimentare la prima delle nove Stanze dell’Immaginazione: così si ha una prova tangibile del loro funzionamento e si può “vedere per credere”.
Di fatto, però, questo ancora non risponde alla domanda iniziale. Se si ha il timore di vedere qualcosa che non si vuole vedere, in primis bisognerebbe accorgersi che, probabilmente, questo qualcosa c’è e – allora – potrebbe essere un bene vederlo, così da iniziare un processo di guarigione (che deriva dal germanico var- la radice anche del verbo “vedere”).
In secondo luogo, dobbiamo ricordare che nelle Stanze (e nelle esperienze immaginali che si possano dire veramente “buone”), il brutto non è necessariamente cattivo. Non si deve pensare alla forma delle immagini ma a quella che è la loro natura, il senso più sottile, il messaggio o – in definitiva – bisogna osservare cosa queste immagini fanno.
È il passaggio dalla tras-formazione alla tras-valutazione di cui ho parlato nell’articolo “Trasformazione o Trasvalutazione? Come lavorare con le esperienze simbolo-immaginali“.
L’immagine della Paura
Se la paura avesse un volto, quale sarebbe? Il cinema horror se lo chiede da tempo e ha provato a rispondere con tantissimi volti terrifici. Uno di questi è quello di Samara, la bambina nel film “The Ring”, che – diciamocelo – non è per cuori teneri.
Beh, fu proprio questo il volto che si presentò nelle Stanze di C.T., che mi scrisse un po’ in pensiero.
Nel confronto che ne seguì, C.T. mi affermò che quella immagine – di fatto – non le metteva alcuna paura. Anzi era quasi normale che fosse lì e quindi seguimmo nelle esperienze, lasciandola agire liberamente. Questo è possibile per due motivi importanti:
- Le Stanze dell’Immaginazione sono dei templum, luoghi immaginari sacri, in cui non può avvenire nulla di negativo;
- uno dei principi del lavoro nelle Stanze è che ogni immagine rappresenta uno “spirito” (una energia) e come tale ha un suo esprit vitale. Perciò, invece che pensare o sapere cosa rappresentino, si può lasciarle agire e osservare cosa fanno.
Come vincere la Paura: innamoramento e Immaginazione
Lasciando agire questa immagine della Paura nelle sue Stanze, C.T. notò come – ad un tratto – andò a distruggere una statua nella Stanza n.5, “del Potere Personale”, in cui si lavora creando strutture di potere grazie a del materiale minerale.
Il lavoro fatto da C.T. riguardava la sua femminilità, per anni vissuta poco e da risvegliare. Quando Samara (la bambina/paura) distrusse quella statua, avvenne qualcosa che C.T. non si attendeva: l’immagine che seguì, raccontava di una fusione d’amore tra lei e quell’immagine di paura.
Questa immagine di fusione racconta tantissime cose:
- c’era un aspetto tenuto nascosto per molto tempo (il concetto di “ombra” junghiano): il femminile;
- finalmente questo aspetto aveva avuto il suo degno posto nella Stanza dedicata al Sacro;
- da quel momento si era “incarnato” in Samara (una perfetta rappresentazione dell’aspetto “femminilità e bellezza”, nella sua fase ombra);
- l’aspetto incarnato distrugge il simulacro (la statua), compiendo il lavoro;
- tra C.T. e il suo aspetto in ombra c’è una fusione, che porta a risoluzione (ha “interiorizzato”).
Da quel momento, infatti, Samara sparì. La paura, sparì.
La paura – probabilmente (ma questo lo lasciamo alle riflessioni di C.T.) – della bellezza e del potere del suo femminile, da tempo trascurato. E tutto questo fu possibile per un coraggio che si chiama “innamoramento e immaginazione”, ovvero la capacità di accogliere le immagini per come sono, portarle dentro e lasciare fiorire (puoi approfondire leggendo questo articolo sul tema del “Comprendere” che è del cuore).
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