
L’OMS ha definito il burnout “uno stress cronico che si genera sul posto di lavoro e che viene mal gestito”. Alcune ricerche tendono a mostrare come la “Covid fatigue” abbia alzato livelli di stress, portando le persone a cercare più Senso nel proprio vivere. Trovare proposito evolutivo o uno scopo, abbassa lo stress.
A chi non è capitato, durante il primo lockdown, di rimettere in discussione la propria vita?
Valori, lavoro, vita privata, desideri rimasti nel cassetto, prospettive per il futuro.
Diversi studi che si sono occupati di valutare la vita delle persone durante il Covid, sono in accordo nel dire che il perdurare di una situazione così sfidante, ha aggravato i livelli di stress personale e professionale. Ma…
Ci sono anche buone notizie: questo mettere in discussione del proprio modo di vivere, ci ha portati ad essere più sensibili a ciò che ha senso. La ricerca di uno scopo, di un proposito verso cui tendere nell’agire quotidiano, sono in cima alla lista e…
Sembra che trovare un proposito, o uno scopo, sia in grado di abbassare i livelli di stress.
Senso, Scopo e Proposito
Senso, Scopo e Proposito non sono la stessa cosa.
Prima di tutto, credo sia opportuno fare una differenza tra questi termini:
- il Proposito è più concreto, quasi un obiettivo.
Di fatto significa “pro-positum”, ovvero “posto innanzi”. È un’idea, un’immagine, un obiettivo che ci poniamo innanzi e verso il quale ci muoviamo. Deve essere chiaro, ben definito, condivisibile e verificabile.
. - lo Scopo è più una “visione ampia, d’insieme”.
Troviamo “scope” in parole come “telescopio”, “microscopio”, “periscopio”. Il suo significato è “vedere” e lo scopo ha a che fare con una “visione d’insieme” che sta dietro alle nostre azioni. È quel “perché fai quel che fai” che sarebbe bene scoprire e tenere a mente, perché è l’orizzonte vasto verso cui ci muoviamo, il cambiamento globale / locale, che vorremmo far accadere col nostro fare.
Il proposito è quello che ci proponiamo di fare, all’interno di questa visione d’insieme.
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Sullo Scopo ho creato un intero video corso, di più di 30 video, con oltre 40 domande che ti aiutano a trovare lo scopo, secondo parte della filosofia giapponese dell’Ikigai.
. - il Senso è il significato della nostra vita.
Il “meaning” inglese, quel percepito che abbiamo del nostro vivere, che ci fa sentire in uno stato (o meno) di pienezza. Secondo alcune ricerche, il senso è a sua volta composto da altri fattori, come: le relazioni di valore, le narrazioni di potere, la trascendenza e lo scopo stesso.
Proposito e Organizzazioni
Le organizzazioni, hanno un Proposito?
Oggi siamo nell’epoca della “purpose economy”, ovvero il principio di un possibile cambiamento di paradigma in positivo: le aziende fanno a gara nell’avere un proposito evolutivo. Ovvero si pongono l’obiettivo di un “fare” che non sia solo destinato a generare soldi, ma anche benessere diffuso.
Molto very good (passami il gioco), ma sappiamo bene che poi quelle stesse aziende, a volte, hanno un proposito “vetrina”, dietro cui nascondere azioni da organizzazione “red” (stile iper-gerarchico, puntate solo al denaro). Se ti interessa conoscere meglio i livelli delle organizzazioni, ti consiglio: “Reinventare le organizzazioni“, di Frederic Laloux.
Esistono le Organizzazioni Positive (Org+).
Nome preso in prestito da Daniela Di Ciaccio e Veruscka Gennari, di 2bhappy, con le quali mi sono formato CHO – Chief Happiness Officer. Nella formazione ho potuto vedere moltissimi esempi di Org+, dialogando anche con i loro CEO. Qui ad esempio trovi una super intervista che abbiamo fatto Lara (la mia consorte) ed io, a Francesco Mondora, nel nostro gruppo FB “La Specie Felice“:
Cambiano le regole, per le organizzazioni.
Quindi: non solo parole, pare… Ma in parte lo sapevo già, dato che nel movimento People R_Evolution, di cui sono co-founder, abbiamo affrontato temi come:
- le Organizzazioni TEAL;
- B Corp e Società Benefit, ovvero quelle che partecipano direttamente al Bene Comune;
- le Steward Ownership.
E molto altro. Ma sono tutti esempi di come stia cambiando, in positivo, il mondo delle organizzazioni.
Il burnout è lo stress da lavoro.
Ecco perché è così importante parlare anche di organizzazioni: perché il cambiamento di paradigma, che sposta l’interesse verso il proposito, la felicità, le buone pratiche aziendali; è in aumento. E dato che il BurnOut è lo stress da lavoro… possiamo dire che non c’è solo la ricerca di proposito, in atto, per risolverlo.
Proposito e BurnOut
Trovare un proposito, abbassa lo stress.
Ci sono diversi articoli interessanti, sul tema. Ne ho trovato uno pubblicato da Daniel Goleman (che, giustamente, poi invita a fare la formazione sull’intelligenza emotiva). Anzi, l’intero istituto Korn Ferry sembra indicare che è necessario mettere “il proposito prima di tutto”, come priorità per le aziende e per la salute delle persone.
Seguire un proposito, alza lo stress.
Forse ora ti chiederai: “Ma… non lo abbassava?”. Sì, ma anche no. Bisogna che facciamo chiarezza su alcuni punti di cui parla Michael F. Steger in un articolo sul sito GreaterGood, della Berkeley, dove cita i suoi studi.
In poche parole: quando siamo guidati da un proposito, siamo naturalmente spinti a dare di più, ad essere maggiormente ingaggiati e di contributo, a cercare di renderci utili verso gli altri, senza fermarsi.
In alcuni contesti, quelli di organizzazioni “negative”, questo può non avere nessun riscontro e risultare essere, quindi, un dispendio di energia mai ripagata e né riconosciuta, che ci porta a svuotarci. Quindi: bisogna fare attenzione e cercare di mantenere sempre un profondo equilibrio tra lavoro e vita. O almeno questi sono alcuni dei suggerimenti di Steger:
- riconosci quando stai dando senza ricevere e interrompi il processo, o comunque impara a gestire le tue energie (come ad esempio insegnano le tecniche scientifiche di coerenza cardiaca);
- cerca di mantenere un equilibrio tra la tua vita personale e quella professionale;
- essere aperti alla collaborazione.
Come trovare un giusto proposito
Come trovare un proposito?
Ecco la domanda che, forse, ti stavi aspettando. O meglio: cercavi la risposta, quelle indicazioni che ti permettono di trovare il tuo proposito. Diciamo che non c’è una sola risposta possibile al quesito, anzi… ci sono anche possibili sovrapposizioni tra proposito.
Quello che mi è capitato di vedere, nei lavori sui futuri e la scenarizzazione, è che un proposito:
- è qualcosa che supera ogni cambiamento;
- può cambiare nel tempo, o nel senso di confermarsi e rendersi più chiaro, o nel senso di trasformarsi;
- sicuramente comprende i valori importanti di una persona / organizzazione;
- comprende la storia di una persona / organizzazione, anche se magari propone un cambiamento, ma mai in modo drastico;
- va nella direzione dello scopo, di quella visione ampia che si può trovare rispondendo a domande come: “Di cosa il mondo ha bisogno?”
La domanda da cui puoi iniziare: cosa mi fa innamorare / arrabbiare?
Quindi, se vuoi trovarlo, magari inizia da qui: dal chiederti quali sono le cose di cui vorresti ce ne fossero di meno o di più, nel mondo. Cosa ti fa arrabbiare, quando lo vedi o lo vivi, perché ti sembra ingiusto, scorretto, sbagliato; oppure cosa ti fa innamorare perché ti sembra etico, ecosostenibile, risolutivo.
Poi chiediti: cosa posso fare, io, per diminuire / aumentare ciò?
Ecco lì, in mezzo come un disegno che si vede solo in prospettiva tra quello che vuoi, quello che sai fare, i tuoi valori, c’è un’idea fattibile, concretamente realizzabile, per cui puoi impegnarti fin da subito, ogni giorno, senza smuovere le montagne, ma dando il tuo contributo costante.
Quello è un buon proposito da cui cominciare, almeno secondo me 👍🏻😉
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