
Quello che mi è capitato negli ultimi periodi (mesi di lavoro sottile, che sono stati “battezzati” nel giorno di San Giovanni Battista), è stato un profondissimo viaggio nei reami di Attenzione, Rispetto e Immaginazione.
Un viaggio per uscire dal Giudizio e realizzarsi nella Libertà e nella Felicità..
Ringrazio profondamente Virginia Vandini, mia carissima amica e presidente dell’Associazione “Il Valore del Femminile”, perché è in parte merito suo se questo viaggio ha avuto tale inatteso e meraviglioso esito.
Devo anche ringraziare Le Stanze dell’Immaginazione, che mi hanno portato a lambire quei mondi ed infine Lara Lucaccioni, mia consorte, che non solo mi ha supportato nei miei giorni “sabbatici” in cui ha preso forma definitiva il tutto, ma mi ha anche aperto la porta per un’esperienza incredibile, organizzata da Daniela Ardelean. Naturalmente anche a Daniela vanno i miei ringraziamenti.
Ma… di cosa sto parlando? Di esperienze incredibili, che ora sono alla portata di tutti!
OZ – Oltre Zen
Come spesso mi capita, OZ – Oltre Zen è la realizzazione di una intuizione.
Capita a molti, credo, di avere delle intuizioni e a me, che lavoro con l’Immaginazione, capita spessissimo. Anzi, ho appreso un vero e proprio “metodo” per accedere al piano dell’intuito e poi portarne a concretezza i frutti.
E questo è OZ – Oltre Zen: un residenziale dedicato all’Attenzione ed allo sviluppo delle capacità del Sentire, per aumentare il proprio campo di Coscienza e… in definitiva, “essere più grandi”.
Quando lavoro, insegnando Le Stanze dell’Immaginazione, spesso mi chiedono come faccio ad entrare in contatto così profondamente non solo con l’altro, ma anche con l’invisibile, con l’Immaginazione, e a vedere quello che loro hanno sperimentato nell’esperienza guidata.
Beh, non c’è un “saper fare” che risponde a questo, c’è solo un “saper essere” che lo permette.
Ed è un “saper essere” che comprende in sé molte cose:
- la capacità di portare l’Attenzione dove necessario, sapendocela poi mantenere senza farsi distrarre;
- una profonda capacità di apertura, di quel Sentire che ci permette di entrare in contatto con l’Anima invisibile delle cose;
- un enorme senso di Rispetto, che permette di stare “al di là del giudizio” e far manifestare l’altro pienamente per ciò che è;
- una intensa centratura nel Cuore, unico centro che non si fa spostare da alcuno stimolo esterno;
- l’accesso al Vedere del Cuore, l’Immaginazione, che richiede un certo tipo di allenamento (e tutto ciò che lo precede qui sopra).
E’ un po’ quello che spiego nel video ufficiale della prima edizione di OZ – Oltre Zen, tenuto il 18-20 agosto a Potenza Picena (il video è sempre valido, cambieranno le date, naturalmente ^_^ ):
Il progetto “Portatori di Unicità”
Al progetto sono stato chiamato da Virginia Vandini, mia carissima amica, donna eccezionale, che si prodiga da sempre nel sociale con progetti di largo respiro, che più e più volte sono stati sostenuti da Università importanti, come quella della Sapienza di Roma, dal Comune di Roma e non solo.
Ad esempio il progetto dei Portatori di Unicità è stato presentato direttamente a Montecitorio, col patrocinio anche della Camera dei Deputati, del Senato e della Regione Lazio.
Questo progetto si propone di accompagnare l’individuo a scoprire la propria Unicità, i Talenti che lo contraddistinguono, in modo da poter poi sviluppare la Solidarietà: d’altronde, senza una individualità forte, concreta, reale, il solidale è impossibile.
E lo faremo in modo corale: saremo sei relatori d’eccezione, ognuno forte della propria Unicità, che portereremo al servizio degli altri. Ci saranno:
- Andrea Pietrangeli, che si occuperà di Libertà;
- Daniel Lumera, dell’Amore;
- Antonella Aloi col tema dell’Ascolto;
- Francesca Di Sarno per la Responsabilità;
- naturalmente Virginia Vandini che si occuperà di Accoglienza;
- io mi occuperò, invece, del tema del Rispetto.
E devo dire che ne sono grato, perché per me è stata una vera e propria rivelazione, che mi ha portato ad approfondire il lavoro non solo con l’Immaginazione, ma anche a comprendere meglio quanto mi stesse capitando con Le Stanze dell’Immaginazione Underground, laddove si andrà a lavorare col Rispetto e la Ri-conciliazione.
Re-species, ovvero “ri-guardare il volto”. E il volto è l’immagine con cui l’altro si affaccia a noi.
Un “altro” che può essere un individuo, ma anche un intero mondo. Ecco perché mi occuperò di Rispetto e Immaginazione: accompagnerò le persone a vedere le cose (gli altri, il mondo) al di là del giudizio, in modo da spogliarle di quanto noi ne pensiamo e di lasciare all’alterità lo spazio per manifestarsi pienamente nella propria Unicità.
Ecco qui il mio breve intervento di chiusura a Montecitorio, durante la presentazione ufficiale del progetto:
Crea la Vita che Vuoi
Infine parliamo di Crea la Vita che Vuoi, organizzato da Daniela Ardelean a Peschiera del Garda, dove sia io che la mia consorte Lara Lucaccioni, saliremo sul palco assieme a tantissimi/e altri speaker nazionali ed internazionali.
Per quanti, oggi, è un sogno pensare di creare la vita come la si vuole realmente?
Credo per moltissimi e credo anche, però, che la maggior parte delle persone si arrende prima di iniziare, prima ancora di farsi qualche domanda e – magari – comprendere “come” effettivamente dovrebbe essere una vita come la vogliamo.
In questo evento mi occuperò principalmente di un argomento, di una finezza di pensiero che credo sia alla base della risposta: ovvero mi occuperò del CHI. Perché prima del COME vogliamo la vita, secondo me, viene il CHI: il “chi è che vuole”.
E’ un attimo, infatti, affacciarsi al desiderio di una vita diversa, ma spesso lo si fa solo sostituendo le immagini che abbiamo, con quelle suggerite da altri: conoscenti, parenti (genitori, educazione), storia personale, mode, mass media…
Il mio lavoro, con l’Immaginazione, è quello non solo di cambiare prospettiva, ma di andare a scavare per vedere quali siano le nostre originarie immagini, quelle conservate nel Cuore, dal Daimon, e che contengono la scelta di vita fatta prima di incarnarci.
Ecco perché parlo di Crea la Vita che Vuoi solo alla fine di questo articolo: perché questo esercizio di “visione immaginativa” richiede un po’ tutto quello visto finora… la capacità di guidare l’Attenzione ove necessario ed accedere al Sentire (OZ – Oltre Zen), la capacità di svuotare la propria tazza, liberare il confine dell’idea del mondo da ogni prospettiva altrui (tipiche del Rispetto dei Portatori di Unicità) per lasciare spazio a quello che ci rende “più liberi e più felici”.
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