
“Il regalo più prezioso che possiamo fare a qualcuno è la nostra attenzione” – Thich Nhat Hanh
Lavorando con Le Stanze dell’Immaginazione ho imparato a condurre dei rilassamenti in cui alcune fasi di lavoro sono molto “veloci”. Naturalmente spesso mi chiedono “perché?” e questo articolo è la risposta a questa domanda.
Per ora ti anticipo solo che il lavoro con l’Immaginazione, l’accesso ai mondi invisibili, che sono al di là del mondo, è anche una questione di Attenzione.
Immaginazione
L’Immaginazione è il tema di cui mi sono occupato di più negli ultimi 7 anni, di fatto se cerchi il tag “immaginazione” troverai un sacco di articoli. Per come ci lavoro io, l’Immaginazione non è qualcosa di “attivo”. Certo, lo può essere, perché ne ha facoltà, ma l’uso che ne prediligo è quello ricettivo: è un ponte che ci conduce al confine tra i mondi e ci permette di “vedere quel che non si vede”.
In particolare questo è l’uso che ho imparato a farne attraverso le mie ricerche e le sperimentazioni nelle Stanze dell’Immaginazione, magico strumento/linguaggio che ho ricevuto nel 2010 e che permette a chiunque di dialogare con l’Anima (se vuoi conoscerle meglio, nel sito ufficiale puoi richiedere l’Audio Esperienza della Stanza n.1).
Attenzione
L’Attenzione è una frequenza, un tema di ricerca, di cui mi sono sempre occupato, ma non lo sapevo. Ho iniziato a rendermi conto di quanto fossero importanti le scoperte che avevo fatto su Attenzione, Intenzione e Coscienza solo recentemente (esperienze che poi ho “incanalato” nel residenziale OZ – Oltre Zen, dedicato all’Attenzione).
Una delle cose più importanti di cui possiamo accorgerci sul tema dell’Attenzione è che – di norma – è limitata.
Mentre leggi questo articolo probabilmente non hai attenzione a: la postura del tuo corpo, i processi emotivi e quelli psichici, probabilmente hai anche fatto delle azioni con le mani e non ci hai fatto caso.
Un altro aspetto importante è che “dove va la tua attenzione, lì va anche la tua energia”.
Quindi viene da sé che tutti quegli aspetti su cui non avevi l’attenzione poco fa, di fatto non esistevano – nel senso che non appartenevamo allo spettro cosciente del mondo: è anche uno dei principi dell’illusionismo.
Attenzione (sogni) e Immaginazione
Leggendo i miei articoli e facendo qualche pratica probabilmente ti sarà capitato di accorgerti che esistono interi “mondi al di là del mondo”. Uno di questi, il più conosciuto, è il reame dei sogni, luogo in cui si parla lo stesso linguaggio che nelle Stanze dell’Immaginazione: il linguaggio delle immagini.
Cosa accade alla nostra Attenzione, durante il sogno?
L’Attenzione è un “movimento” della coscienza e la coscienza, quando dormiamo, si restringe. Questo è il motivo per il quale tutti riescono ad accedere allo spazio dell’Anima quando dormono e magari hanno invece difficoltà con rilassamenti guidati (cosa che con Le Stanze dell’Immaginazione, invece, non accade).
Il problema è che essendo la nostra coscienza più “piccola” nel reame dei sogni, si fa fatica a vederli, agirci e spesso anche a ricordarli: essendo più piccola ha meno capacità di “vedere” e portare le informazioni con sé al ritorno.
Ecco perché è importante lavorare sull’Attenzione per ampliare la coscienza: in questo modo non solo saremo in grado di vedere di più e meglio, durante il sogno o le esperienze immaginali, ma ci riporteremo a casa più informazioni.
E fino a che la tua Attenzione non sarà ben allenata?
Per i sogni non so. Per le esperienze immaginali ti invito ad “andare veloce”, così come quando io conduco le persone nelle loro Stanze dell’Immaginazione, che tengo un ritmo veloce: se la tua attenzione non è allenata, si perde in mille “dialoghi”, ma se vai veloce non hai tempo di perderti e resti sull’esperienza e sui suoi contenuti.
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